Minoranze unite contro la vendita del relitto stradale a ridosso dell’area di cava a Belvedere
Le perizie non persuadono i consiglieri di Volpago: Campagnola, Grosso, Moretto, Pastro e Silvestrin

VOLPAGO DEL MONTELLO – A Volpago del Montello, la questione della vendita di un relitto stradale situato a ridosso di un’area di cava in località Belvedere continua a suscitare discussioni tra i consiglieri comunali, nonostante la vicenda sembri essersi placata dopo l'intenso dibattito estivo. La vendita della proprietà demaniale, proposta dal Sindaco Guizzo e sostenuta dalla sua maggioranza, rimane un argomento di forte contrasto tra l’amministrazione e le opposizioni. In particolare, le minoranze hanno avviato un’analisi approfondita delle perizie tecniche che sono state messe a disposizione dall’Ufficio Lavori Pubblici del Comune, cercando di portare alla luce dettagli che, a loro avviso, giustificherebbero il rifiuto alla transazione. I consiglieri delle minoranze, Massimiliano Campagnola, Sebastian Grosso, Matteo Moretto, Anna Pastro e Guerrino Silvestrini, hanno espresso preoccupazioni in merito alle valutazioni contenute nelle perizie.
In particolare, Grosso, capogruppo della lista Civica per Volpago, ha sollevato dubbi riguardo alla superficie dell’area e alla quantità di ghiaia estraibile, che risultano essere superiori rispetto a quanto indicato negli studi ricevuti dagli uffici comunali. Inoltre, ha criticato la riduzione del valore della ghiaia, pari al dieci percento, ritenendola inapplicabile in questo contesto. Secondo il capogruppo, tale abbassamento del valore si rifà a un decreto regionale che riguarda la determinazione dei canoni per il demanio idrico, ma non dovrebbe essere considerato nel caso della cava, dove le difficoltà di estrazione e la qualità del materiale non sono applicabili. Sottolinea che, secondo le stime delle minoranze, una correzione nei calcoli potrebbe portare a un guadagno di almeno 100.000 euro, arrivando in alcuni casi fino a 200.000 euro. Inoltre, Grosso ricorda che senza la piena proprietà dell’area, la ditta Inerti Camalò, già interessata all’acquisto, non potrebbe proseguire con l’ampliamento della cava, che è già stato approvato dalla Regione Veneto.
Un altro intervento significativo arriva da Guerrino Silvestrini della lista Progetto Aperto, che mette in luce dei presunti contatti tra il Sindaco e la ditta Inerti Camalò risalenti ai mesi di marzo e aprile del 2024. Secondo Silvestrini, durante quel periodo la ditta aveva già mostrato interesse per l’acquisto dell'area e aveva proposto una locazione temporanea per accelerare il ritiro della concessione per l’ampliamento. Questa tempistica ha sollevato il sospetto di possibili “accordi precostituiti” tra il Sindaco e l’impresa. Tutte le osservazioni delle minoranze sono state trasmesse ufficialmente al Responsabile dell'Area Lavori Pubblici e sono state condivise con il Sindaco, il Vice Sindaco, il Segretario Comunale e tutti gli amministratori, con la disponibilità di fornire ulteriori chiarimenti. Nonostante il clima di rassegnazione rispetto alla decisione finale sulla vendita, che le minoranze considerano dannosa per l’ambiente e per i cittadini, i consiglieri sperano che l’operazione venga conclusa senza creare dubbi, a favore dell’interesse pubblico. In caso contrario, non escludono di portare la questione alle autorità competenti, per verificare la sussistenza di un eventuale danno erariale.
Foto d'archivio del territorio di Volpago del Montello.
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