Migranti, naufragio a Lampedusa: morti un uomo e un neonato
Una trentina di persone salvate dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di porto. Rianimato un altro bimbo. Sindaco: "Siamo in guerra e disperati"
| AdnKronos |

ITALIA - Ennesimo naufragio a circa 38 miglia da Lampedusa. In 30 sono stati salvati dalla Capitaneria di porto e dalla Guardia costiera, ma ci sono due morti. Si tratta di un uomo e un neonato di circa un anno. Rianimato un altro bimbo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il barchino su cui viaggiano una quarantina di persone si è ribaltato, affondando, e tutti i migranti sono finiti in acqua. Gli equipaggi di due motopesca tunisini hanno recuperato i naufraghi dal mare. In sei, tra cui le due vittime, sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e sono giunti al molo Favaloro. Per gli altri 30 circa che si trovano sul secondo peschereccio è in corso un intervento congiunto: a bordo delle motovedette della Finanza e della Guardia costiera sbarcheranno sull'isola.
La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. In appena 24 ore la più grande delle Pelagie ha accolto tre morti. Ieri, infatti, il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione era stato avvistato in acqua dai carabinieri nei pressi della scogliera di Cala Uccello. Sul posto per il recupero una motovedetta delle Fiamme gialle e i vigili del fuoco. "Siamo in guerra, una guerra silenziosa che molti ignorano o fanno finta di ignorare. Mentre si lavora per risolvere il problema in alto mare, la realtà ci dice che a Lampedusa arrivano sempre più persone disperate e si contano sempre più morti".
A dirlo è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino. "Oggi serve una politica concreta, che aiuti la nostra isola a gestire questa immensa tragedia, con risorse concrete e poteri speciali", continua, aggiungendo: "Siamo in guerra, una guerra silenziosa che molti ignorano o fanno finta di ignorare. Mentre si lavora per risolvere il problema in alto mare, la realtà ci dice che a Lampedusa arrivano sempre più persone disperate e si contano sempre più morti". "Siamo disperati. Non ce la facciamo più, siamo ad appena al 6 gennaio e ho già dovuto contare 3 morti, e oltre 2000 arrivi. Con questi ritmi, con questi numeri da capogiro anche in pieno inverno, non so fino a quando riusciremo a fronteggiare tutto ciò", conclude.