Negli ultimi mesi la Turchia ha illegalmente rimandato migliaia di cittadini siriani nel loro Paese, dove dal marzo del 2011 è in corso una guerra costata la vita a oltre 250mila persone. Lo denuncia Amnesty International, sottolineando il pericolo che corrono i migranti rimandati in Turchia da parte dell'Unione Europea in base all'accordo che entrerà in vigore la prossima settimana.

Fondamentale, per il buon esito dell'accordo, è che la Turchia sia un Paese sicuro in termini di asilo, ma su questo punto Amnesty dissente. ''Nel loro disperato tentativo di chiudere i confini, i leader della Ue hanno ampiamente ignorato questo semplice fatto: la Turchia non è un Paese sicuro per i rifugiati siriani e lo sarà sempre meno'', ha detto John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l'Europa e l'Asia centrale.

Il ministero degli Esteri di Ankara ha smentito che il Paese sta rimpatriando i siriani contro il loro volere, affermando di mantenere la politica della ''porta aperta'' ai migranti siriani come fa da cinque anni.