VITTORIO VENETO - “Mia figlia ha tre green pass, ma non può rientrare a scuola”. È l’appello lanciato dal padre di una studentessa che frequenta un istituto superiore di Vittorio Veneto. La scorsa settimana nella classe della ragazza è emersa una positività: come previsto dal protocollo anti-Covid, gli studenti si sono sottoposti al tampone. “Viste le code e i tempi di attesa alla Zoppas Arena di Conegliano, ci siamo rivolti ad una farmacia – spiega il padre -. Io sono un libero professionista e non posso permettermi di perdere 5 o 6 ore di lavoro. Il tampone di mia figlia è risultato negativo”.

La classe si è poi sottoposta ad un secondo turno di test. “Questa volta ci siamo recati al distretto di via Galvani, che fa i tamponi agli studenti. – aggiunge il genitore -. Siamo andati lì sabato pomeriggio e domenica mattina, ma non siamo riusciti a farlo. Allora abbiamo fatto un secondo test in farmacia, e anche questo è risultato negativo”. “Mia figlia però non può rientrare in classe – rende noto il padre della studentessa -. Per tornare a scuola, infatti, è richiesto il tampone eseguito dall’Ulss. I suoi compagni sono rientrati a scuola, lei no, nonostante due tamponi negativi. E c’è anche la beffa: non può fare la Dad, perché è riservata agli alunni positivi”.

Il papà si è rivolto anche alle forze dell’ordine. Purtroppo, però, la procedura è chiara. In questo caso, infatti, la scuola ha rispettato alla perfezione il protocollo. Come ha spiegato l’Ulss 2, inoltre, il monitoraggio che riguarda le positività in ambito scolastico non può essere autogestito. I casi di positività, infatti, vengono segnalati dalla scuola all’Ulss, che poi si occupa dei test. La convocazione viene inviata, via mail, dall’azienda sanitaria, che indica luogo, data e fascia oraria per l’esecuzione del tampone nei Covid point dell’Ulss. Il servizio offerto dal distretto di via Galvani, per esempio, non è ad accesso libero, e viene regolato inviando alle famiglie precise fasce orarie. La convocazione inviata dall’azienda sanitaria, inoltre, chiarisce che i tamponi non possono essere effettuati nelle farmacie, che non si occupano dei contatti di casi positivi.

Il padre della ragazza, però, vuole segnalare una situazione che ritiene kafkiana: “Mia figlia ha il Super Green Pass e due Green Pass, ma non può andare a scuola. Ieri, però, sarebbe potuta andare al cinema, al bar, al ristorante. E’ assurdo. Esistono Green Pass di serie A e di serie B?”. Oggi, con tutta probabilità, porterà sua figlia al Covid Point della Zoppas Arena: “Dovrò organizzarmi in qualche modo, ma è una trappola burocratica”.