"Mi hanno ricoperta di polvere da testa a piedi": continua il calvario legato al traforo di Sant'Augusta
L'ultima testimonianza di una signora del luogo: "Due camion di gasolio consumati ogni giorno. Li abbiamo respirati tutti"
|
VITTORIO VENETO - Rumori continui per tutta la notte, un incessante viavai di mezzi pesanti e un crescente inquinamento, sia atmosferico che acustico.
Peggiorano le condizioni di coloro che abitano nelle vicinanze del traforo di Sant’Augusta: l’ultima a fornire la propria testimonianza è un’anziana signora che abita poco distante dalle case “sfollate” di Borghel. “Nelle ultime settimane continuano a lavorare e scaricare materiale per tutta la notte” racconta la donna, che ha spostato l’attenzione anche sulle case adiacenti al borgo che è stato sgomberato.
Anche lei ha subito danni alla propria abitazione, ma negli ultimi tempi a preoccuparla sono soprattutto gli orari in cui vengono svolti i lavori. “Impossibile dormire” riferisce la signora. Il problema è stato ampiamente reso noto anche dal consiglio di quartiere, che si sta battendo perché i diritti dei residenti vengano rispettati.
I mezzi pesanti continuano a passare ad ogni ora del giorno, togliendo letteralmente il sonno agli abitanti dell’area. La signora racconta anche di essere stata investita – la settimana scorsa – da una nuvola di polvere, dopo l’ennesima gettata di cemento. “Mi hanno ricoperta da testa a piedi” testimonia l’anziana.
Se infatti gran parte dell’interesse – anche mediatico – si è concentrato sulle crepe e sui danni alle abitazioni, gli elementi forniti dalla donna mettono in luce anche un altro lato della questione: quello ambientale. “Ci dicono che continuano a fare i rilievi per i rumori – dichiara la donna – Ma qui la situazione non cambia”. Inquinamento acustico, quindi, ma non solo. “Per azionare i macchinari venivano impiegati ogni giorno due camion di gasolio. Quelli ce li siamo respirati tutti” racconta la donna.