THE MESSENGER.
Quinto appuntamento con la rassegna "Cinema e Ambiente" di Vittorio Veneto - in collaborazione con LIPU sez. di Vittorio Veneto
Spettacolo - Teatro - Cinema
quando | 24/03/2020 |
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orario | Dalle 21:00 alle 23:00 |
dove |
Vittorio Veneto Multisala Verdi. Via Lioni 8 - Vittorio Veneto |
prezzo | Euro 5,00 |
info | 3337840139 |
organizzazione | Associazione Culturale "Cinema e Ambiente" |
The
Messenger
di Su Rynard (Canada/Francia
2015, 90’)
Menzione speciale Cinemambiente 2015
Premio miglior film - Festival de l’Oiseau et de
la Nature - Abbeville, Francia 2016
In
collaborazione con LIPU sez. di Vittorio Veneto
Dalla Foresta Boreale dell’estremo nord, alle
pendici del Monte Ararat in Turchia fino alle strade di New York,
The Messenger va alla scoperta delle tante cause antropiche della
decimazione di usignoli, dendroiche cerulee, rigogoli, traupidi,
frosoni e di numerose altre varietà di uccelli canori. Tra queste ci
sono la caccia, l’inquinamento luminoso, le collisioni ad alta
quota, gli oleodotti, i pesticidi e la distruzione degli habitat
degli uccelli migratori.
“Gli uccelli sono indicatori ambientali.
Osservare ciò che accade loro è un modo per sintonizzarsi sulla
condizione del pianeta. Gli uccelli hanno qualcosa da raccontarci e
io ho voluto amplificare il loro messaggio”.
Su Rynard - Regista del documentario
Tra bellissimi colori e suoni melodiosi, il
film ci fa conoscere più da vicino il serio pericolo che giorno dopo
giorno minaccia la vita di moltissime varietà di uccelli canori.
Costruzioni ingannevoli, luci artificiali, pesticidi, caccia e
predatori sono soltanto alcuni dei fattori che determinano la loro
progressiva moria.
Un racconto toccante che nasce da un legame profondo tra la regista e la natura. “Mi sono avvicinata alla questione anche attraverso la mia esperienza personale”, ci spiega Su Rynard, con cui abbiamo parlato del film. “La mia famiglia possiede un piccolo cottage estivo a circa tre ore a Nord Est di Toronto, dove ogni anno trascorro del tempo sin da quando sono nata. Le rondini piombavano sull’acqua, i beccofrusoni dei cedri cercavano cibo sui ciliegi e mi svegliavo al richiamo dei succiacapre. Senza gli scarabocchi a matita fatti ogni anno da mia madre sul nostro atlante illustrato, non avremmo testimonianze che questi uccelli siano mai vissuti nel nostro angolo di mondo. Ho elaborato la loro scomparsa come un mio problema personale, solo di recente ho realizzato che è parte di un problema più grande”.