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29 marzo 2024

Oderzo Motta

Meduna, premiata l’ultima stalla del paese

Anche gli allevatori in crisi a causa della pandemia

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

da sinistra Graziano Zanni, la moglie Rosanna e il sindaco Arnaldo Pitton

MEDUNA DI LIVENZA - Ieri pomeriggio l’amministrazione comunale ha premiato con un diploma di ringraziamento l’azienda agricola Zanni di via Fossamulano, di Graziano Zanni e della moglie Rosanna. Si tratta dell’unica azienda con allevamento bestiame nel territorio comunale medunese.

Ha portato il diploma il sindaco Arnaldo Pitton per testimoniare la vicinanza del Comune medunese all’azienda che come tutte quelle del paese, sta subendo gravi conseguenze economiche dall’emergenza sanitaria.

«Una cinquantina d’anni fa le stalle erano ovunque, quasi una per casa» commenta Zanni. «C’è chi aveva un paio di capi, chi ne aveva dieci, ma le stalle erano molte. Oggi il panorama è radicalmente mutato».

Com’è la situazione attuale per voi allevatori?
«L’epidemia di Coronavirus ha determinato una serie di conseguenze negative. Parlo della chiusura di ristoranti, mense, diverse attività alimentari. Per quanto ci riguarda il lavoro si è dimezzato. C’è chi acquista il capo a metà prezzo. Tanti macinano la carne e la conservano in congelatore nell’attesa delle riaperture dell’attività. Di conseguenza noi perdiamo qualcosa come tre o quattrocento euro per animale».

Non solo problemi al commercio di carne.
«Purtroppo è vero. Noi siamo anche produttori di latte. Il prezzo oggigiorno tende a oscillare, chiaramente al ribasso. La situazione è molto difficile. La speranza è che l’utente finale compri latte italiano e non dall’estero. Il motivo? Nelle nostre realtà i controlli sono continui, da parte di Ulss oppure delle varie associazioni di allevatori. Questo determina un innalzamento della qualità del prodotto finale. Credo che i controlli programmati in Italia non ci siano in nessun’altra parte d’Europa, nemmeno occidentale».

Il calo di vendita del prodotto italiano però è determinato dalla crisi e dai costi differenti.
«Si va al supermercato e si compra il prodotto che costa meno, questo è vero. Capisco bene la particolare congiuntura economica. Tuttavia certi prodotti in Italia vietati in altre parti d’Europa sono permessi. Se si vuole la qualità e la sicurezza, il made in Italy in questo campo è una garanzia».
 

 



Gianandrea Rorato

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