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18 aprile 2024

Treviso

Medici di base, 1.200 pazienti agli specializzanti per colmare le carenze: "Assurdo"

Il Pd provinciale contesta la posta di Zaia per tamponare il problema della carenza di medici di famiglia

| Isabella Loschi |

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medici di base

TREVISO - Aumentare il numero di pazienti da 650 a 1.200 per i giovani specializzandi della Scuola di medicina per far fronte alla carenza di medici di base sul territorio che va avanti da tempo anche in provincia di Treviso. La proposta del presidente della regione, Luca Zaia, per sostituire i medici di base che vanno in pensione o cessano l’attività non è affatto piaciuta all’opposizione.

“Sostenere che dei neolaureati possano tranquillamente gestire anche più di mille pazienti è una mistificazione della realtà ed equivale ad un servizio ai cittadini di qualità non sufficiente”, sottolinea Claudio Beltramello, responsabile Sanità per la segreteria provinciale del Pd. “Un medico neolaureato ha una conoscenza generica di tante cose, ma specifica su niente. Quindi la legge italiana prevede appunto alcuni anni di specializzazione e per quanto riguarda i medici generalisti c’è un percorso triennale a seguito della laurea – puntualizza Beltramello -. Dire che un medico neolaureato può svolgere le stesse mansioni di un medico specialista è un’offesa rispetto a chi investe altri quattro o cinque anni di studio per ottenere la specialità e poi è mistificare la realtà: se non ci fosse stato bisogno di ulteriore studio per esercitare, ci saremmo risparmiati le specialità e bastava la laurea in medicina per fare tutto, incluso il medico di medicina generale”. 

Il disservizio dovuto alla carenza di medici di base tocca tante zone della Marca: da Vedelago, a Preganziol, da Gaiarine, a Vazzola e Oderzo. Per affrontare il problema il segretario provinciale Giovanni Zorzi avanza alcune proposte: “Bisogna mettere a disposizione sedi da proporre gratuitamente ai medici di medicina generale ed aumentare i fondi per il personale di segreteria a loro supporto, sia che operino da soli o in forma aggregata. Serve inoltre migliorare il sistema informativo ed informatico, in modo che i medici possano entrare nei database aziendali per esami di laboratorio, referti ed immagini di radiologia, sistemi di prenotazione e favorire l’istituzione di nuove realtà in forma aggregata”.

 


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Isabella Loschi

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