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29 marzo 2024

Conegliano

Maxi evasione alla Jesse, pagano gli operai

Cartelle esattoriali agli ex dipendenti della ditta

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Maxi evasione alla Jesse, pagano gli operai

La cassaforte scoperta alla Jesse spa dalla Guardia di Finanza

GAIARINE - Contabilità in nero, stipendi fuori busta, 20 milioni di euro non dichiarati: una maxi evasione fiscale era stata scoperta a marzo 2012 dalla Guardia di Finanza presso la Jesse Spa di Gaiarine, uno dei più importanti mobilifici della zona.

A pagare le conseguenze dell'evasione sono i lavoratori che, dal 2013 ad oggi, si sono visti arrivare dall'Agenzia delle Entrate di Treviso e Pordenone cartelle esattoriali a 5 cifre. E questo per aver percepito dalla Jesse spa importi non conteggiati in busta paga.

 

A salvaguardare i diritti degli operai è lo studio legale Zanvettorbruschi. "Gli ex dipendenti - spiega l'avvocato Maria Bruschi - al più oggi pensionati, si sono trovati costretti a fronteggiare importi rilevanti tra sanzioni, interessi e imposte evase, che con grande difficoltà hanno dovuto sanare per evitare che scattassero le azioni esecutive del fisco a loro carico. Oltre al danno anche la beffa in quando, pur avendo regolarizzato oggi le loro rispettive posizioni con il fisco, avendo pagato anche più del dovuto, si trovano privi di quanto spettante loro a titolo di istituti contrattuali indiretti quali: tredicesima mensilità e TFR. Infatti, l’azienda nulla ha versato a tale titolo ai lavoratori".

 

Alla luce del grave danno subito da quest’ultimi, agli stessi non è rimasta alternativa che rivolgersi ai legali onde potere trovare, anche in via mediativa, una giusta tutela delle proprie ragioni. Lo studio Zanvettorbruschi in questi giorni ha inviato le diffide alla Jesse Spa chiedendo un incontro immediato con i legali dell’azienda ai sensi della nuova normativa in materia di “negoziazione assistita”.

 



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