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25 aprile 2024

Cronaca

Marmolada: "Un fiume di ghiaccio sceso per due chilometri". Le vittime sono 6

"Non abbiamo certezza di nulla sui dispersi, al momento"

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Marmolada

TRENTO - Sulla Marmolada, a 3.000 metri, trecento dalla vetta, tra punta Rocca e Punta Penia, si è staccato "un fiume di ghiaccio. C'è stato un crollo del ghiacciaio e si è staccata una massa di enormi dimensioni che ha percorso il ghiacciaio per chilometri scavalcando un seracco e arrivando fino nella parte inferiore del ghiacciaio. Tutto quello che potevamo fare in sicurezza è stato fatto. La quota dello zero termico è 4.300 metri e quindi è inutile dire che l'elemento termico è tra quelli determinati ma non escludiamo una combinazione con un evento geologico e domani sarà fatto un sopralluogo". Lo ha detto il capo della Protezione civile del Trentino, Raffaele de Col, in conferenza stampa a Canazei.

"Non abbiamo certezza di nulla sui dispersi, al momento", ha aggiunto il dirigente. "Le chiamate dei famigliari sono parecchie, anche solo per informazioni". Le ricerche da parte di personale del soccorso alpino e dei vigili del fuoco sono state sospese ma proseguono con i droni dei vigili del fuoco. Anche questa notte il ghiacciaio sarà illuminato e proseguiranno i controlli. Domani sarà fatta una valutazione con i glaciologi di Arabba e Meteo Trentino e anche un geologo valuterà le cause del crollo. "Il seracco è ancora ampiamente aperto e vanno fatte verifiche sulla stabilità. È stata fatta una ordinanza di divieto assoluto al ghiacciaio condivisa dai Comuni di Canazei e da quello di Rocca Pietore", ha proseguito De Col.

Marmolada: soccorritori, difficile che ci siano sopravvissuti "I primi testimoni hanno parlato di una quindicina di persone. In tutto quattro cordate, due in alto, sulla via normale, e due più in basso. Ma non sappiamo esattamente da quante persone fossero composte e dobbiamo basarci su ipotesi. Ci sono blocchi di ghiaccio che vanno dai venti centimetri al mezzo metro ed è difficile che ci siano dei sopravvissuti". Così Walter Cainelli, numero uno del Soccorso alpino del Trentino. I feriti si sono salvati perché erano lontani dall'area dell'evento, investiti prevalentemente dallo spostamento d'aria e da piccoli detriti.

"Purtroppo ci sono residui in quota e c'è una crepa sulla parte sommitale del ghiacciaio, quindi bisogna intervenire il prima possibile ma non sottovalutando il rischio per i soccorritori. Il distacco è avvenuto attorno ai 3.000 metri (la vetta è appena 343 metri sopra, ndr) e le ricerche si sono concentrate ad una quota di 2.500-2.800 metri. L'ascesa era considerata sicura ma con questo caldo e lo zero termico che si alza...", ha aggiunto Cainelli.

 

 


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