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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Marco Dus, dem di Vittorio Veneto, butta acqua sul fuoco e invita tutti a lavorare per la campagna elettorale

“… trovarmi Berlusconi presidente della repubblica e i fascistelli 2.0 che fanno e disfano penso sia ben più rilevante delle bagattelle…”

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Marco Dus, dem di Vittorio Veneto

VITTORIO VENETO – I malumori in seno ai dem per le candidature alle prossime elezioni politiche hanno sortito reazioni inaspettate: dimissioni, abbandoni delle cariche ma soprattutto tante polemiche. A Vittorio Veneto però c’è una voce fuori dal coro, quella di Marco Dus, che inevitabilmente si fa notare, visto che nella Marca, l’ex vicesindaco di Treviso, Roberto Grigoletto ha addirittura lasciato il partito mentre a Castelfranco Sebastiano Sartoretto ha optato per una più blanda rinuncia alle cariche in seno al partito.

Insomma, un putiferio che ha visto fortemente criticati i vertici, o meglio il segretario dem Enrico Letta, accusato di aver ignorato le indicazioni della base, con il risultato che la nostra provincia è stata trascurata, in termini di rappresentanza. Ma Marco Dus sulla questione pur non avvallando al 100% le scelte del partito reputa che le priorità, in questo momento, siano ben altre e che come si suole dire “i panni sporchi vadano lavati in famiglia”.

Ma ecco quanto ha postato nella sua pagina Facebook, Marco Dus sulla questione: “Questa cosa non credo interessi molti, anzi ne sono certo. Ed è giusto così. Però, a quei pochi vanno date delle spiegazioni. Innanzitutto, chiarisco che, non è mia intenzione lasciare il Partito Democratico. E potrei chiuderla qua. Andarsene dal campo con il pallone in mano perchè le cose non vanno come voglio io non è nel mio stile, anche perché a calcio non ho mai giocato; quindi, è proprio una cosa che non saprei fare. Però, dato che vi sono delle cose che stanno succedendo è giusto anche fare un po' di chiarezza. La composizione delle liste per le prossime elezioni nazionali ha creato, come sempre, malumori. D’altra parte, se vi sono più persone che posti, qualcuno si sentirà per forza escluso.

Se poi quel qualcuno sono tre Province che si sentono esautorate perché le candidature "vengono dall'alto" e non sono state condivise con chi i territori gli abita, beh, il tutto si aggroviglia in un turbinio di lame. E' successo molte volte, succederà ancora, questa volta diciamo che si sono particolarmente impegnati. Tutto questo comunque non ha nulla a che vedere con la politica, con gli ideali, con i valori e con l'essere comunità, è una cosa buona solo per "gli addetti ai lavori" e che lascia il tempo che trova. Certo, ogni tanto gli addetti ai lavori si incazzano e si chiedono: “ma questi a Roma non hanno mai un amico che gli dia un consiglio prima di fare certe scelte?".

Sul mio nome che dire. Le battaglie, soprattutto quelle difficili ho sempre avuto il coraggio e la determinazione di combatterle, spesso le ho perse. In molti hanno usato il partito come un autobus e lo hanno criticato prima di salirci sopra. È una cosa che succede in politica come nella vita di tutti i giorni. In ogni caso la chiarezza su questi passaggi avrò modo di farla negli organi deputati. Ora c'è una campagna elettorale da fare e delle idee da portare avanti, sta cosa di trovarmi Berlusconi presidente della repubblica e i fascistelli 2.0 che fanno e disfano penso sia ben più rilevante delle bagattelle di cui si legge sui giornali locali
”.
 

 


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