Maniago batte Vittorio Veneto
Sindaco e Presidente della Regione si attivano e ottengono l’intervento del Ministro per salvare il battaglione friulano dalla chiusura
| Julia Gardiner |
VITTORIO VENETO - Vittorio Veneto e Maniago, si sa, sono due comuni diversi: loro i coltelli, noi (una volta) le spade; loro Friuli Venezia Giulia, noi Veneto; loro un battaglione logistico, noi (ancora per poco) un comando di Corpo d’Armata.
Ma le differenze non si fermano qui per il segretario del PD vittoriese Barbara De Nardi. "Sarà perché il loro sindaco è un analista finanziario e il nostro si dedica alla gestione del suo autolavaggio, sarà perché il loro Presidente di Regione è Debora Serracchiani e non Luca Zaia, l’uomo che dedica più tempo al controllo della brillantina sulla testa che alle necessità della Regione, sarà perché la Lega qui a Vittorio è in maggioranza e a Maniago se ne sta all’opposizione, sta di fatto che Maniago è stata meta di una visita del Ministro della Difesa Mario Mauro e Vittorio Veneto no" dichiara con un certo rammarico il segretario del PD.
Motivo della visita? La prevista soppressione e conseguente trasferimento da Maniago a Remanzacco del battaglione logistico “Ariete”, l’unico in Italia ancora inserito in un contesto di Brigata (per gli appassionati del genere, segnaliamo che in ambito nazionale sono già stati disciolti tutti i battaglioni logistici e le loro funzioni sono state assorbite dai “reggimenti di manovra”).
La proposta di trasferire il battaglione logistico “Ariete” (per intenderci, si parla di meno di un centinaio di militari) seguirebbe proprio la logica usata in questi anni di scioglimento di tali battaglioni logistici le cui funzioni sono state assimilate dai reggimenti di manovra. La sua chiusura, inoltre, non comporterebbe nessuna perdita di indotto per Maniago in quanto nella stessa Caserma continua ad operare il 132° reggimento artiglieria “Ariete” in cui, tra l’altro, fluirebbe il personale del disciolto battaglione logistico.
"Il Consiglio Comunale di Maniago si mobilita - fa sapere la De Nardi - coinvolge il Presidente della Regione che alza la voce e, dopo una prima «spedizione» degli amministratori locali a Roma dal Ministro, ottengono che questi visiti la città friulana per rendersi conto di persona della mancanza utilità economica dell’operazione.”
E a Vittorio Veneto?
Per ora tutto tace. “A nulla sono serviti i nostri appelli perché la Lega dell’accoppiata Da Re - Zaia facesse fronte comune per salvare il Comando. Tranne in Consiglio Provinciale (dove, non a caso la Lega è rappresentata da Muraro, gran nemico interno di Da Re), la Lega ha fatto orecchie da mercante e non ha capito che l’importanza della partita richiedeva l’unione di tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti. L’unica idea che ha partorito Da Re, in questa situazione, è al limite del tragicomico: portare le scuole della Città ad assistere alla cerimonia di chiusura del 1° FOD. In pratica li porta ad assistere ad un altro pezzo di Vittorio Veneto che muore: bello spettacolo di cui andare fieri!” chiude il Segretario del PD Barbara De Nardi.