Manca l'accordo, Camere in stallo
ROMA - Caos nel primo giorno di lavoro dei due rami del Parlamento. Come previsto, le votazioni per la presidenza hanno dato esito negativo sia a Montecitorio che a Palazzo Madama con una valanga di schede bianche espresse da Pd e Pdl, mentre il Movimento Cinque Stelle ha votato compatto per i suoi candidati, Roberto Fico e Luis Alberto Orellana.
Tutto è rimandato a domani alle 11. Il quorum scende: alla Camera per l'elezione servirà la maggioranza assoluta dei voti, al Senato sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti (quindi le schede bianche presumibilmente spariranno) e i due più votati in quella tornata andranno al ballottaggio nella quarta e decisiva votazione, in programma sempre domani, nella quale basterà un voto in più per eleggere il nuovo presidente del Senato.
A Montecitorio al terzo scrutinio le schede bianche sono state 428, 113 i voti per il candidato del Movimento 5 Stelle Roberto Fico, 9 le schede nulle. E si è conclusa con lo stesso esito la seconda votazione per l'elezione del presidente del Senato. Le schede bianche sono state 223, le nulle 3, il candidato del Movimento 5 stelle Luis Alberto Orellana ha raccolto come stamattina 52 voti. Anche in questo caso era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea, quindi 160 voti. Tra i votati anche Cosimo Sibilia (Pdl), 12, Ignazio Marino (Pd) 8, Giuseppe Esposito (Pdl) 5, Felice Casson (Pd) 3, Domenico Scilipoti (Pdl) 2, Alessandra Mussolini (Pdl), 1 Pier Ferdinando Casini 1 (con Monti per l'Italia), Antonio Gentile (Pdl) 1.
Quella iniziata oggi è iniziata la diciassettesima legislatura. Il presidente provvisorio Antonio Leone ha aperto la prima seduta della Camera alle 10,35. Al Senato la seduta inaugurale è iniziata alle 11.
Al saluto rivolto alla Camera da Antonio Leone al nuovo papa Francesco e al presidente della Repubblica, i presenti in aula a Montecitorio hanno risposto alzandosi in piedi e applaudendo a lungo. Non tutti i deputati del M5s però hanno applaudito. Tra coloro che hanno evitato, restando seduto al suo posto, Roberto Fico, il grillino candidato alla presidenza della Camera.
Applausi a scena aperta invece da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle quando in aula Leone ha salutato i nuovi eletti, sottolineando in particolare la forte presenza di giovani e donne. Tutti i grillini sono scattati in piedi per applaudire, accompagnati anche da molti del Pd.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "saprà gestire con l'equilibrio e la saggezza di sempre la particolare complessità dell'attuale fase politica", ha affermato il presidente provvisorio della Camera, rivolgendo un indirizzo di saluto al capo dello Stato.
"Ci attendono da un lato i problemi urgenti dell'economia, della società e della politica europea; e dall'altro la necessità di un confronto intenso e costruttivo su temi come l'architettura istituzionale dello Stato e la riforma della legge elettorale. Per condurre un proficuo lavoro - ha continuato -, in tutti gli ambiti in cui saremo chiamati a confrontarci, partendo dai nostri diversi, talvolta contrapposti, punti di vista, dovremo conformare doverosamente la condotta di ciascuno di noi e quella collettiva alla correttezza ed al rispetto reciproco, senza mai far prevalere logiche di sterile contrapposizione".
Leone ha concluso il discorso di insediamento ricordando lo statista Dc Aldo Moro, di cui domani ricorre l'anniversario del sequestro. ''Tutti ricordiamo quella data - ha detto il parlamentare pidiellino - perché scandisce ancora il tempo nella nostra memoria collettiva ed è divenuta parte di un comune patrimonio di storia nazionale''.
Al Senato è stato il senatore a vita Emilio Colombo ad aprire formalmente, come presidente provvisorio, la prima seduta della XVII legislatura. Il primo pensiero è stato rivolto al presidente Napolitano, al quale l'aula ha tributato un applauso. "Questa seduta segue di poche ore l'elezione di papa Francesco - ha poi aggiunto -. Sono certo di interpretare il pensiero di tutti noi rivolgendo a lui un rispettoso e fervido augurio per un fecondo pontificato". Domenico Scilipoti e Augusto Minzolini sono due dei senatori, del Pdl, che sono subentrati a palazzo Madama dopo le opzioni esercitate dagli eletti in più collegi. La pattuglia più numerosa di subentranti è proprio quella del Pdl, dopo l'opzione esercitata da Silvio Berlusconi che si era presentato in diversi collegi.
Veri protaginisti della giornata i deputati del M5S che si sono posizionati tutti nelle ultime file in alto dell'emiciclo, da dove si 'controlla' agevolmente tutta l'aula. "La storia ha inizio". Così Beppe Grillo ha salutato l'arrivo degli eletti 5S in Parlamento. E, per rendere più partecipi i cittadini, ha mandato in streaming l'esordio dei parlamentari del Movimento.
Il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Vito Crimi ha preso per la prima volta la parola nell'aula del Senato, in qualità di segretario provvisorio d'aula, per leggere le opzioni dei senatori eletti in più circoscrizioni. Da segnalare inoltre che le dimissioni per "per motivi personali" dela senatrice 5 Stelle Giovanna Mangili. Ma per essere operative le dimissioni dovranno essere votate.
Dal canto suo, Luis Alberto Orellana, candidato 5S alla presidenza di Palazzo Madama, al suo arrivo al Senato ha spiegato: "La mia non è una candidatura di bandiera, noi ci crediamo davvero". Un eventuale discorso di insediamento, su cui aveva scherzato ieri in serata, "non l'ho preparato, di solito vado a braccio", ma se dovesse spuntarla la sua sarebbe una presidenza "di garanzia, sia per i cittadini che per le forze politiche".
(Adnkronos/Ign)