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16 aprile 2024

Conegliano

"LOTTERO' PER TORNARE A CORRERE"

Pellizotti, il delfino di Bibione, è convinto che riuscirà a fare chiarezza sul caso-doping

| Andrea Armellin |

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| Andrea Armellin |

MARENO DI PIAVE - Avrebbe dovuto correre il Giro d’Italia più importante della sua carriera. Con l’obiettivo dichiarato di vincerlo. Invece Franco Pellizotti, il delfino di Bibione adottato dalla Marca si trova ai box. Fermato dall’Uci per le variazioni di alcuni valori del sangue legate al passaporto biologico.

Il ciclista 32enne in forza alla Liquigas era uno dei favoriti della corsa rosa in partenza quest’anno dall’Olanda. Il marenese d’adozione arrivava da un 2009 a dir poco positivo. Terzo posto al Giro (diventato poi secondo con l’esclusione di Di Luca) e maglia a pois di miglior scalatore al Tour de France.

Nei giorni scorsi “Pelli” ha scritto una lettera aperta ai suoi tifosi e amici nel sito del suo fan club officiale. «Vorrei potervi incontrare tutti e avere la possibilità di spiegare ad ognuno quello che sta succedendo – dice - vorrei ma non posso perché adesso più che mai voglio concentrare tutte le mie forze sullo scalare una delle montagne più impegnative, non solo della carriera, ma della mia vita: vetta che si chiama riconquista della mia credibilità ed onorabilità non solo come ciclista ma come uomo».

Pellizotti ricorda l’affetto e la stima dei suoi tifosi, che gli sono stati vicini tante volte, incitandolo per le strade, dandogli la grinta quando le forze venivano a mancare, rispettando e condividendo con lui le sconfitte. «Vi chiedo di farlo anche stavolta, di appoggiare questa mia battaglia – aggiunge - lascio agli esperti la valutazione del mio caso, perchè sono bravo con la bici non con i numeri, così come lascio a voi la possibilità di scegliere. Il mio cuore lo ha già fatto: lotterò per tornare a correre, lotterò per riprendermi quello che ora mi stanno portando via».

I tifosi del fan club alla notizia che il loro campione non avrebbe disputato il Giro d’Italia sono rimasti increduli e sgomenti. Tanta l’amarezza che aleggiava nell’agenzia BaseZeta Viaggi di Santa Lucia, sede del fan club. «La cosa più assurda e che non riusciamo a spiegarci è come sia possibile che un corridore corretto ed onesto durante tutto il corso della sua carriera, che con estremo impegno, passione ed enormi sacrifici ha preparato quella che poteva essere la corsa più importante della sua vita, possa essere obbligato sulla base di soli sospetti a fermarsi senza che questi siano avvalorati da certezza medico-scientifica – scrivono in un atto d’amore i suoi fan - la nostra fiducia in lui, come tifosi e amici, non ha subito cambiamenti e confidiamo nel corso della giustizia e della verità. In questo momento estremamente duro, più di ogni irta salita, con un dolore che non è solamente fisico, noi del Fan Club ci stringiamo attorno a lui in un caloroso abbraccio che sia anche scudo contro la cattiveria e la maldicenza».S.B.

 

 


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Andrea Armellin
Fotografo e grafico. Spande la fotografia a piene mani ovunque gli riesca

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