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28 marzo 2024

Treviso

Lotta al gioco d'azzardo, scattano divieti in tutti i Comuni della Marca

Nel 2016 solo in provincia di Treviso ben 315 persone hanno chiesto aiuto ai servizi dell’Usl

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Lotta al gioco d'azzardo, scattano divieti in tutti i Comuni della Marca

TREVISO – Un fatturato di oltre 88 miliardi di euro: è il giro d’affari del gioco d’azzardo legale in Italia nel solo 2015, con una spesa effettiva dei giocatori di oltre 17 miliardi. Un business che, come una guerra, lascia morti e feriti gravi sul campo: in provincia di Treviso, nel 2016, 315 giocatori incalliti hanno chiesto di farsi curare dai servizi dell’Ulss 2 Marca Trevigiana nelle tre sedi di Treviso, Asolo o Pieve di Soligo. “Solo la punta dell’iceberg – ha precisato la dottoressa Michela Frezza, coordinatrice del Dipartimento Dipendenze dell’Azienda sanitaria -. Secondo uno studio nazionale del 2008, infatti, solo il 10% dei giocatori patologici si rivolge ai servizi sanitari. Il restante 90% rimane sconosciuto al servizio pubblico”.

I dati sono emersi nel corso del convegno “I danni del gioco d’azzardo: un nuovo fronte per i Comuni”, organizzato dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, che sta lavorando per dare strumenti concreti ai sindaci e aiutarli a contrastare il fenomeno, in preoccupante crescita, del gioco d’azzardo patologico (GAP) che colpisce anche anziani, giovani e donne sole.

Dopo il “Manifesto dei sindaci della Marca Trevigiana per l’attuazione di azioni di prevenzione del fenomeno del gioco d’azzardo e della ludodipendenza”, lanciato nel febbraio scorso e a cui hanno già aderito formalmente oltre la metà degli enti locali trevigiani, l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana ha predisposto uno schema di regolamento comunale e uno schema di ordinanza per regolamentare l’accesso alle sale giochi, sale videolottery sale scommesse, che sono stati presentati a conclusione del convegno.

“Due strumenti a prova di ricorso che lunedì invieremo a tutti i sindaci della provincia di Treviso in modo che, chi non l’abbia già fatto, possa rendere operative nel proprio territorio di competenza le iniziative atte a contrastare il gioco d’azzardo patologico e  il dilagare delle ludopatie - ha spiegato Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana -. Lo stesso regolamento e la stessa ordinanza di riferimento per tutti servono a rendere omogenea l’azione sul territorio: agendo insieme e in modo coordinato si è più forti che muoversi ciascuno per i fatti propri”.

Tra le iniziative la riduzione degli orari di apertura delle sale giochi o di funzionamento degli apparecchi installati in bar, tabacchini o altri esercizi commerciali, e la distanza dai luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi, stazioni di treni o autobus, ospedali o case di cura. Una delle misure inserite nello schema di ordinanza è ad esempio la chiusura delle slot che si trovano a una distanza inferiore di 500 metri dai luoghi sensibili nelle fasce orarie di maggior afflusso di gente, in particolare giovani, ovvero dalle 8 alle 9 e dalle 12.30 alle 15.30. Tra i comuni che hanno già adottato, già da tempo, regolamenti e ordinanze ci sono il comune di Treviso, di Spresiano, di Oderzo e di Miane. Da loro, un appello allo Stato centrale che ha molto più potere di un singolo Comune, o anche di una rete di Comuni, nel disincentivare il gioco d’azzardo; invece è il primo beneficiario in termini di entrate erariali (13 miliardi l’anno entrano nelle casse dello Stato dal gioco legale!).

“Il gioco d'azzardo rappresenta un'attività piena di interessanti e variegati stimoli e ricompense comportamentali: soldi, luci, rumori”, ha spiegato Amelia Fiorin del Servizio Dipendenze Distretto ex Ulss, illustrando quali sono le raffinate strategie di persuasione occulta del gioco legale, da come viene adescato il giocatore a come sviluppa i condizionamenti che poi finiscono per generare i comportamenti compulsivi.

 


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