Locali chiusi alle 18: Treviso è deserta
Serrande giù e luci spente, la fotografia di un lungo mese
| Isabella Loschi |
TREVISO - Le sedie accatastate, i tavolini vuoti, gli ombrelloni dei plateatici chiusi. Ieri sera facendo un giro per le vie del centro storico, a margine della manifestazione di protesta contro le misure adottate dall’ultimo Dpcm, che ha portato in piazza dei Signori migliaia di ristoratori, baristi, gestori di palestre e agriturismi, Treviso era vuota e spenta. Il primo giorno di entrata in vigore del lockdown delle 18 sulla Treviso che pullula di osterie, degli aperitivi al bar, dei cicchetti e delle gelaterie ha trasformato Treviso in una città spettrale.
Complice il buio che arriva prima a cui ci si deve ancora abituare, le piazze vuote e tristi, le luci spente delle caffetterie, le saracinesche a mezz’asta dei locali più frequentati del centro, i chiassosi plateatici improvvisamente silenziosi, sono la fotografia di quella che sarà la città per il prossimo mese. Un lungo mese, fatto di vuoto e preoccupazione.
Passeggiando per le vie del centro, da piazza Indipendenza a piazzetta Ancillotto, fino alla a Pescheria, zone per eccellenza dell’aperitivo e del ritrovo serale, si incontra poca gente che rientra a casa. Le vetrine accese sono solo quelle dei negozi, le porte di bar, osterie e risotranti, restano chiuse.