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19 aprile 2024

Castelfranco

L'inaugurazione del Cimitero Militare Cason del Coston slitta a domenica 10 ottobre

L'iniziativa si terra con il patrocinio del Ministero della Difesa e la collaborazione dell'Associazione Centenario del Milite Ignoto 1921-2021

| Maria Elena Tonin |

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| Maria Elena Tonin |

Cimitero Cason del Coston

BORSO DEL GRAPPA - Tempo troppo incerto: l'inaugurazione del Cimitero Militare Cason del Coston prevista per domani mattina, slitta a domenica 10 ottobre. Alla cerimonia, realizzata con il patrocinio del Ministero della Difesa e l'Associazione Centenario del Milite Ignoto 1921-2021, avrebbero dovuto partecipare 126 autorità istituzionali. Il lavoro di restauro del cimitero parte nel 2014 da una proposta del Col. Gianni Bellò e raccolta dall'allora sindaco di Borso del Grappa Ivano Zondan. Nasce un progetto, cofinanziato per 120 euro con la Regione Veneto, realizzato anche grazie al supporto di 160 volontari che hanno donato al comune di Borso del Grappa 1800 ore di lavoro. "Auspico" sono state le parole del sindaco di Borso, Flavio Dall'Agnol " che un progetto di questa portata, anche rispetto alla recente annessione alle Riserve Mab grazie proprio al valore della Memoria che il Grappa porta al mondo, ci sia un secondo e un terzo stralcio per i ripristino completo del sito. Noi stiamo lavorando in questa direzione."

Ciò che rimaneva del cimitero nel 2014

Il visitatore che fino a qualche anno fa arrivava a Malga Coston, stentava ad individuare il Cimitero Militare nei pochi sassi rimasti visibili: di contro, il visitatore di oggi, a cantiere chiuso, rimane incredulo e probabilmente a sua volta gli è difficile associare gli stessi pochi sassi visti in precedenza, forse incrociati per caso prima di una sosta in malga, al restauro. Il Cimitero Militare Cason del Coston, titolato oggi al Capitano Enrico Picaglia, Medaglia D'argento al Valor militare, è uno degli 8 cimiteri militari del Grappa, con la peculiarà di essere l'unico museo a cielo aperto e l'unico a raccontare alcune pagine di storia locale.

Foto storiica 1920 Cimitero Militare Cason del Coston

Racconta la storia come se fosse un libro: il lavoro certosino di recupero di tombe e cimeli qui non è la voce altisonante della Vittoria, ma racconta il dolore di tante madri, di tante fidanzate e mogli come Matilde Sorbelli che si videro strappare figli, fratelli e mariti, gli affetti e la quotidianità, senza poter spesso salutare il proprio caro o senza una tomba su cui poterlo piangere. Nel 1929 vi è la riesumazione dei cadaveri, alcuni restituiti alle famiglie, altri portati al Sacrario Ipogeo di Cima Grappa e per chiara volontà militare, la "cancellazione" del Cimitero. "Da quel momento in poi si volle raccontare la Vittoria" spiega Dall'Agnol "Il fascismo si appropriò del dolore e della sofferenza dei caduti per celebrare non ciò che avevano vissuto le persone comuni, ma le grandi gesta eroiche della retorica. Sul Sacrario, nei progetti originali, avrebbe dovuto ergersi una grande aquila, che poi non venne realizzata: ma ciascuno si sentì libero di appropriarsi dei simboli di questo cimitero e della memoria custodita. Nelle intenzioni originarie e come si vede dalle testimonianze fotografiche dell'epoca, questo cimitero era stato fatto, invece, per durare negli anni. Parliamo di opere in calcestruzzo decorate con stucchi, che, per fortuna, non vennero distrutte, ma seppellite al posto dei cadaveri."

La griglia esterna della chiesa non è una semplice griglia antipassero, ma contiene i nomi di quanti, italiani e austriaci, erano sepolti qui e nella celebrazione che avrebbe dovuto tenersi domani mattina, la Croce Nera Austriaca avrebbe dovuto omaggiare il Cimitero con un prezioso crocifisso in legno di cirmolo, il legno con cui vengono fatte le casse mortuarie dei pai, resistente ai tarli e particolarmente profumato e naturalmente colorato. "Un modo diverso di raccontare la storia rispetto a Cima Grappa" conclude Dall'Agnol "incommensurabile è stata l'emozione legata al ritrovamento dei cimeli che la terra ha conservato per oltre 90 anni. Siamo noi stessi Memoria, oggi e mai deve venir meno il riconoscimentodel sacrificio e dell'Amor di Patria di tante persone comuni, a cui, militari e cittadini di Borso, mossi da Fede religiosa e la Pietà, cercarono di dare dignitosa sepoltura."

 

Cap. Enrico Picaglia, in una foto antecedente la sua assegnazione ai reparti d'Assalto, morto a 26 anni, il 25 ottobre 2018

 


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Maria Elena Tonin

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