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24 aprile 2024

Nord-Est

Lignano-Bibione al lavoro per essere la più grande smart beach d’Europa

Se ne è parlato all’incontro di chiusura della dodicesima edizione di Economia sotto l’ombrellone a Lignano

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lignano bibione

LIGNANO - Milano 82esima, Roma 112esima, il resto d’Italia non pervenuto. E con gli anni, invece di guadagnare posizioni, ne perdiamo. Stiamo parlando della classifica mondiale delle smart cities, le “città intelligenti” che, grazie alla tecnologia, gestiscono al meglio risorse, gli spostamenti e le comunicazioni in modo da essere più vivibili, inclusive e sostenibili. «L’Italia è parecchio in ritardo nella realizzazione delle smart cities, ma ha tutte le potenzialità professionali, industriali e tecnologiche per recuperare il gap con i Paesi più avanzati. Il nostro problema rimane lo scarso ascolto dei tecnici e la mancanza di una completezza di visione da parte della politica, una burocrazia lentissima, nonché la scarsa programmazione. In Italia poi, ci sono, qua e là, sperimentazioni interessanti, ma manca un disegno complessivo».

 

Lo hanno sostenuto gli esperti intervenuti al quarto e ultimo incontro della dodicesima edizione della rassegna “Economia sotto l’ombrellone”, svoltasi, come ogni anno, a Lignano Sabbiadoro e moderata dal giornalista di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani, che si sono confrontati sul tema “Opportunità economiche e sociali della smart city”: Miguel Beccari, chief marketing officer di Calzavara Spa, Daniele Cozzi, innovation manager dello Joanneum Research di Graz (Austria) e business manager per Triveneto Servizi, Andrea Magro, vicepresidente di Lignano Banda Larga e Marco Zuin, amministratore delegato di Triveneto Servizi.

 

Quattro relatori che non a caso provengono dal Nord-Est, dove le cose vanno un po’ meglio della media italiana: in questa area ci sono sei delle 16 città più smart d’Italia e progetti molto innovativi come quello della smart-beach fra Lignano e Bibione, in continuo avanzamento. «Per sviluppare di più le smart cities in Italia – ha chiarito Andrea Magro – da un lato serve maggior sostegno da parte della politica che, però, deve affidarsi ai tecnici e a chi ha le competenze necessarie senza usare i vari progetti come “bandierine elettorali”, dall’altro bisogna fare una forte azione di comunicazione verso la popolazione in generale per diffondere in modo chiaro e comprensibile il valore tecnico ed economico di una smart city in modo da superare la "naturale reticenza" di molti rispetto a un'innovazione non percepita: la divulgazione gratuita ai fini di educazione e acculturamento delle persone consentirà di evitare scenari palesemente viziati da pregiudizi ideologici che non tengono conto degli avanzamenti tecnologici, come sta accadendo con i termovalorizzatore di Roma o più in generale con la politica energetica degli ultimi 20 anni. In Italia – ha concluso il vicepresidente di Lignano Banda Larga -, come dimostrano le tre aziende presenti a questo tavolo, ma anche l’eccellente lavoro fatto da molte università e istituti di ricerca, abbiamo tutte le competenze necessarie per rendere concreta e non utopica la realizzazione di vere smart cities, basta che chi ha il potere decisione le voglia utilizzare e abbia la capacità di coordinare, con una regia unica e una visione di lungo periodo, i tanti progetti in corso».

 

Marco Zuin ha, quindi, aggiornato il quadro del progetto di smart beach fra Lignano e Bibione (ossia la più grande smart city balneare d’Europa) che era già stato oggetto di uno specifico incontro a “Economia sotto l’ombrellone” lo scorso anno. «In generale come Triveneto Servizi, in collaborazione con lo Joanneum Research – ha raccontato - stiamo iniziando a installare sensori acustici per la sicurezza cittadina, sensori luminosi per monitorare la crescita delle piante e del verde urbano. Stiamo iniziando anche una collaborazione con Calzavara per arricchire le loro installazioni integrandole con i nostri sensori per renderle ancora più funzionali. Nello specifico del progetto di smart beach sulla riviera del Tagliamento – ha aggiunto -, il primo strato per la creazione del distretto smart, ovvero la posa della fibra ottica, è stato completato e oggi le due località balneari condividono 96 chilometri di fibra ottica Ftth. Abbiamo, poi, redatto un progetto dettagliato che prevede l’installazione nella prima area di Lignano Pineta come ambiente di test di sensori acustici di sicurezza sulla passeggiata del lungo mare. Poi, se il Comune darà l’autorizzazione, in collaborazione con Calzavara vorremmo installare la prima torre multimediale e stiamo realizzando un’infrastruttura di sensori di interazione con i turisti con l’obiettivo di conoscere quello che cercano nella località e fornire un’offerta sempre più competitiva e migliore. Insomma – ha concluso -, il progetto continua e, per le medie italiane, sta avanzando abbastanza spedito». OT

 


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