TREVISO - A una settimana dalla scomparsa, il prof. Paolo Guolo è stato ricordato dal suo liceo artistico, la scuola di Treviso alla quale per lunghi anni ha donato tutto se stesso, trasmettendo l’amore per la scultura, la fotografia e la musica. Una vocazione artistica la sua, unita a un carisma e a una passione che rimarranno impressi in chi lo ha avuto come docente e come collega. Una delle colonne portanti dell’artistico. Illuminanti le sue lezioni sulla scultura mentre si utilizzano ancora nell’istituto i suoi calchi in gesso, supporto indispensabile alla didattica delle discipline d’indirizzo.

“Ci ha fatto comprendere come nella forma plastica si possa celare l’essenza stessa della vita, anzi di essa ne sia distillata rivelazione ed estensione e che, al di là di quel che appare, oggi più che mai ve ne sia urgente bisogno” – ha parlato a nome dei compagni una studentessa dell’artistico. Rimane viva la sua testimonianza di uomo e docente che è stato capace di far scorgere, attraverso la pratica del disegno e della modellazione, la funzione più profonda dell’arte, l’esperienza di una visione.

Anche la Dirigente scolastica del liceo artistico, la prof.ssa Sandra Messina, rivolgendosi alla moglie del prof. Guolo, la prof.ssa Maria Elisabetta Mignanti - insegnante di Discipline Pittoriche nella stessa scuola - ha espresso la gratitudine dell’intera comunità scolastica per il lavoro di un docente che ha saputo accompagnare con l’arte e l’esempio, attraverso la ricerca creativa, i ragazzi della nuova generazione alla scoperta e realizzazione di sé.