SAN POLO/ORMELLE - Si sono concluse ieri sera verso le 23 le operazioni di spoglio delle schede per il referendum popolare consultivo avente per oggetto l'aggregazione dei Comuni di San Polo di Piave ed Ormelle, evidenziando un parere popolare - non vincolante - che si prospetta nettamente negativo rispetto al progetto.

La fusione di Ormelle e San Polo di Piave, nel progetto, darebbe luogo ad un'unica realtà amministrativa dal nome "LiaPiave". Nel maggio dello scorso anno un sondaggio fra la popolazione aveva evidenziato un parere opposto rispetto a quello emerso oggi dalla consultazione, conclusa, secondo le prime indicazioni dei responsabili dello scrutinio, all'incirca con un 70% dei voti in senso negativo. In settembre, inoltre, il progetto di fusione era stato approvato dalla Regione Veneto, alla cui assemblea legislativa spetta, ora, l'ultima parola. Il voto è stato espresso attraverso le urne di quattro sezioni elettorali in ciascuno dei due Comuni interessati alla consultazione, per un totale di poco meno di 6.400 mila aventi diritto al voto all'incirca equamente distribuiti.

Le operazioni si sono svolte dalle 7 alle 22, con una partecipazione di poco superiore al 50%. "Ha prevalso la conservazione", è stato l'unico commento espresso dal sindaco di San Polo di Piave, Vittorio Andretta, deluso per l'esito del referendum.