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29 marzo 2024

Treviso

Lettere intimidatorie al sindaco di Paese: “Chiudi le vaccinazioni e sarai meno stragista”

La prima cittadina: “Ero dubbiosa se rendere noti i messaggi. Tira una brutta aria, siamo preoccupati”

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la sindaca Katia Uberti

PAESE - "Figli di p..., ci state già preparando il campo di concentramento per dissidenti e ammalati posto-vax da proteina spike?". E ancora: "Chiudi le vaccinazioni e sarei più ecologica e meno stragista". O anche: "Sei una nazi-governativa".
E' questo il tono di alcune lettere intimidatorie indirizzate da sedicenti "no Vax" al sindaco di Paese Katia Uberti.
Le missive, tutte anonime o firmate con sigle che sono risultati essere false, sono arrivate presso la sede municipale; in un caso la lettera è stata recapitata addirittura nella cassetta della posta della casa privata della Uberti. A questi messaggi si accompagna la "posa", avvenuta qualche giorno fa, di un mezzo di fiori davanti a Villa Cicogna. Con un biglietto con sopra scritto: "Morte della Costituzione Italiana, no green pass, no obbligo vaccinale".

"Ero dubbiosa - ha detto Katia Uberti - se rendere noti i messaggi che mi sono stati recapitati. Ma il fatto è che noi sindaci siamo e siamo stati, negli ultimi due anni, ostinatamente dalla parte dei cittadini, che hanno sofferto non solo l'emergenza sanitaria ma anche, se non soprattutto, la crisi economica che è seguita alla pandemia.
E non lo abbiamo fatto a parole ma ci siamo impegnati in maniera concreta, dando attuazione ai piani che, sfruttando gli aiuti dello Stato centrale, ci hanno consentito di dare una mano a tante famiglie in difficoltà, come ad esempio è stato fatto dal nostro Comune, che con uno sforzo di "ingegneria istituzionale" ha messo in piedi un bando che alla fine da sollievo a oltre 170 famiglie".

In un'altra lettera, indirizzata all'ex sindaco e ex presidente del consiglio comunale di Paese Vigilio Pavan, viene scritto che "ci aspetta un Natale "erodiano", grazie anche agli sproloqui di personaggi come l'attuale sindachessa: che si vergogni, con la prole che ha".

"Questa - conclude la Uberti - non è più questione che riguarda l'essere o meno dubbiosi relativamente all'efficacia dei vaccini, provare del timore che può essere comprensibile o avere riserve, anche molto forti, in merito al Green Pass sul piano giuridico. Dietro a questi messaggi c'è infatti una carica di fanatismo ideologico che impedisce qualsiasi confronto serio. Tira una brutta aria in giro e il confronto fra "pro Vax" e "no Vax" sta raggiungendo dei toni estremi che non possono non preoccupare le Istituzioni".
 

 


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