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28 marzo 2024

Montebelluna

Lettera aperta a tutti i politici veneti: "Siete disposti a lottare per la tutela delle Grave di Ciano?"

I Comitati scrivono a tutti i politici eletti nella nostra regione affinché prendano posizione in maniera inequivocabile.

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Grave di Ciano

CROCETTA DEL MONTELLO - Il Comitato per la tutela delle Grave di Ciano, insieme al Comitato per la tutela del Nostro Piave ed al neo costituendo "Comitato Piave, Fiume vivo", gruppi di cui fanno parte quasi tutte le Associazioni ambientaliste del Medio Trevigiano (rappresentando quindi un territorio di quasi 200.000 abitanti) hanno scritto una lettera aperta a tutti i politici veneti. Scopo dell'iniziativa e ottenere una inequivocabile presa di posizione sui progetti che minacciano il fiume Piave e ambiti golenali di pregio quali le Grave di Ciano.

"Siamo profondamente amareggiati dal fatto che, salvo qualche rara e ammirevole eccezione, da noi apprezzatissima, nessun esponente politico abbia preso una posizione pubblica a tutela di questo territorio, e specificatamente delle Grave di Ciano, bene comune e quindi patrimonio di tutta la comunità Veneta": esordisce a nome dei tre gruppi Franco Nicoletti, presidente del Comitato per la tutela delle Grave di Ciano. Ma ecco le ragioni della lettera aperta ai politici veneti.

"I cittadini hanno bisogno di sapere chi è disposto a lottare per la tutela di questo sito, e per una oculata gestione del territorio compatibile con le emergenze ambientali, così come sancito anche dalle normative. Abbiamo pertanto contattato via mail tutti i rappresentanti politici in carica (Regione, Parlamento Italiano e Parlamento Europeo) ed eletti in Veneto affinché prendano posizione in merito alle intenzioni della Giunta Regionale, presieduta dal Presidente Luca Zaia e dall’Assessore all’Ambiente Gianpaolo Bottacin, di dare il via ad un’opera che comporterà lo scempio di un'area così vasta e di indiscusso pregio. La realizzazione di casse di espansione nell'alveo del Piave comporterà la distruzione di oltre 550 ettari di un territorio di grande valore ambientale e per questo tutelato da Rete Natura 2000 come ZSC e ZPS, la massima tutela ambientale europea. Senza considerare le ricadute negative sul territorio limitrofo del Montello, anch'esso Rete Natura 2000, noto, per la sua caratteristica di collina carsica.

Alla lettera abbiamo allegato ampia documentazione ufficiale a supporto di queste nostre dichiarazioni. Abbiamo inoltre denunciato che tutto il tratto del Medio Piave da Pederobba-Vidor a San Biagio di Callalta-Negrisia di Ponte di Piave, è stato manomesso da continue escavazioni autorizzate in deroga (L. R. n° 45 / 2019), senza un piano organico di sistemazione idromorfologica redatto ed approvato dal Genio Civile di Treviso, con gravi processi di canalizzazione e conseguenti effetti di erosione sia di fondo che sulle rive tanto da provocare una pericolosa aggressività delle correnti fluviali.

Per questo è urgente si proceda alla redazione e alla realizzazione di un progetto di ripristino funzionale idromorfologico di tutta l'area delle Grave di Papadopoli e delle Grave di Negrisia ( in entrambe siamo in aree S.I.C. e Z.P.S. - RETE NATURA 2000 ) vere e proprie secolari aree di espansione naturale delle piene stagionali della Piave ripristinando, a favore del fiume, sia zone demaniali golenali che proprietà private occupate da impianti produttivi e monocolture a vigneto, spesso fino alla riva dell'alveo attivo, questo per ridare spazio ai rami intrecciati e alle isole di grava sacrificati agli egoismi di interessi privati.

Confidiamo in una risposta da parte di chi ci rappresenta e in una presa di posizione forte in difesa del nostro territorio, patrimonio di tutti e che oltre al suo valore intrinseco, essendo corridoio ecologico ormai unico in tutto il Veneto, permette interscambio di biodiversità tra le zone montane e la pianura veneta, svolgendo quindi un ruolo fondamentale. Come Comitati daremo conto, in tutte le sedi, ai cittadini perché è giusto sappiano se i rappresentati eletti esprimeranno una chiara volontà a tutela del nostro territorio e quindi del nostro futuro".
 

 



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Ingrid Feltrin Jefwa

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