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19 aprile 2024

Oderzo Motta

Legionella nell'opiterginio, l'Ulss: "Casistica normale, nessuna anomalia nella distrubuzione"

La precisazione dell'azienda sanitaria segue l'interrogazione in Regione da parte dei consiglieri Andrea Zanoni ed Elena Ostanel

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

Ulss 2

MOTTA DI LIVENZA - Legionellosi nell'opitergino-mottense: "La casistica è nella norma".

In relazione all’interrogazione regionale presentata dai consiglieri Andrea Zanoni (Pd) e Elena Ostanel (Veneto che Vogliamo), il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 2 precisa che i casi segnalati nel corso del 2020 nell’Opitergino Mottense sono stati, complessivamente, sei distribuiti nell’arco di vari mesi.

Due sono stati registrati a Motta di Livenza a luglio; altri due, sempre a Motta, a settembre e due sono stati registrati a Salgareda nel mese di ottobre.

In una nota, l'Ulss segnala: "Andando ad analizzare la distribuzione territoriale non si rilevano anomalie di distribuzione temporale o spaziale. L’anamnesi effettuata sui casi – spiega il Sisp - non ha evidenziato alcuna esposizione a rischio comune né alcuna correlazione tra le persone colpite da legionellosi in quell’area, tre delle quali presentavano gravi patologie concomitanti, con conseguente immunodeficienza".

"Coloro che nel corso del 2020 hanno contratto la malattia nell’Opitergino Mottense, vale a dire sia i due casi di ottobre sia i quattro registrati nel resto dell’anno, hanno acquisito l’infezione in ambito domestico, non a seguito di pernottamento in strutture ricettive o di viaggi. La casistica rilevata – aggiunge il Sisp - non presenta alcun motivo di allarme: andando ad analizzare la distribuzione territoriale non si rilevano anomalie di distribuzione temporale o spaziale".

"Si ricorda che la legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella Pneumophila. Viene acquisita per via respiratoria mediante inalazione e aspirazione di aerosol contenente legionella che può essere prodotto da docce, rubinetti, umidificatori d'aria".

"Di solito il problema è legato ad impianti idraulici vetusti o non sottoposti ad adeguata manutenzione, con ristagni di acqua a temperatura ottimale per la crescita del batterio.

I principali fattori di rischio per l’acquisizione dell’infezione e lo sviluppo di malattia sono l’età avanzata, l’abitudine al fumo, l’immunodeficienza (conseguente anche a terapie immunosoppressive) e la concomitanza di patologie cronico-degenerative.

A seguito della segnalazione di un caso di legionellosi, il medico del servizio Igiene e Sanità Pubblica effettua l'inchiesta epidemiologica finalizzata a stabilire se il caso è collegato a un viaggio e quindi alla permanenza in strutture turistico-ricettive, se ha origine nosocomiale o lavorativa, oppure se la malattia è associata al proprio domicilio".

 

Qui l'interrogazione in Regione
 

 



Angelo Giordano

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