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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Le sfide eco-responsabili di Francesca e non solo

La 28enne Francesca Rancan, vittoriese stabilitasi a Bruxelles, ha ideato Impatto.io

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Francesca Rancan

VITTORIO VENETO - Da piccola ha sognato di fare un po’ tutto: la ballerina, la cantante, la pittrice, l’astronauta, la giornalista. “Non sono mai stata capace di scegliere - dice di sé -, così ho provato tutto. No limits!” E i limiti infatti - intesi come confini geografici o alle esperienze o alle iniziative - non fanno proprio per Francesca Rancan. 28 anni compiuti a giugno, vittoriese di nascita e formazione (ha studiato all’Itc, con indirizzo linguistico, pensando già da teenager di lavorare all’estero), Francesca dopo la laurea in servizi sociali a Padova e il Master in Metodologia, Organizzazione e Valutazione dei Servizi Sociali a Trento ha varcato le Alpi, costruendosi in pochi anni un curriculum vitae che una volta avrebbe richiesto lustri su lustri.

“Durante la formazione universitaria - spiega - ho “scoperto” l’imprenditoria sociale, legata a valori in cui ho sempre creduto: sociali, di condivisione, di sostenibilità ambientale…e ho deciso di intraprendere una strada che fosse coerente alla mia passione, ai miei intenti. In Francia, a Lione, ho svolto uno stage in un incubatore sociale che ha l’obiettivo di accompagnare le startup (a forte impatto sociale/ambientale) nel loro processo di crescita.

Ad Annecy, in Alta Savoia, ho lavorato due anni come libera professionista maturando esperienze e competenze ambito di progettazione internazionale e comunicazione. Tra i vari progetti ne ho gestito uno di cooperazione Francia-Tunisia sul commercio equo-solidale, sono stata animatrice di una federazione di 50 strutture dell’economia sociale (associazioni, cooperative, aziende di inserimento lavorativo) che avevano l’obiettivo di fare rete per promuovere questo tipo di economia in Savoia ed Alta Savoia grazie ad un grande evento nazionale denominato “Mese dell’Economia Sociale” (eventi in ogni settore su tutto il territorio nazionale durante il mese di novembre)”.

Mica è finita qui. Grazie all’esperienza acquisita è stata assunta come Responsabile della comunicazione e dei partenariati presso “Biocoop”, una Cooperativa di Alimentazione biologica, la cui missione consisteva nel promuovere e sensibilizzare al tema dell’alimentazione sostenibile (bio e locale). E poi? Per amore, e per sperimentare nuove opportunità, Francesca ha lasciato il lavoro e, da gennaio 2020, si è trasferita a Bruxelles, col suo ragazzo vittoriese: Andrea Digiorgio. “Anche lui - racconta Francesca - ha studiato a Vittorio Veneto, all’Istituto D’Arte e ora lavora come Motion Designer (illustrazione e animazione grafica) in un’agenzia di comunicazione belga che ha tra i suoi clienti anche la Commissione europea”.

A Bruxelles, Francesca ha trovato lavoro all’interno dell’incubatore dell’università ULB. Il servizio che svolge consiste nell’accompagnare i giovani sotto i 30 a sviluppare e concretizzare le loro idee di startup: “Seguo i ragazzi sin dal loro ingresso nell’incubatore, organizzo dei workshop legati a tutte le fasi dell’imprenditoria (definizione del modello di business, dell’offerta commerciale, della comunicazione e marketing, storytelling..). Sono un po’ la loro tutor!”. A parte questo - ed è moltissimo! - Francesca Rancan ha appena attivato un progetto che sta avendo un bel riscontro e che ha un nome che promette un programma: Impatto.io.

Di che si tratta?
Impatto è un’associazione che propone percorsi online di sensibilizzazione e azione verso uno stile di vita più eco-responsabile. Concretamente proponiamo agli iscritti alle cosiddette “#impattochallenge” delle sfide concrete per ridurre il loro impatto nel quotidiano.

Quando e perché nasce questo progetto?
La prima bozza di progetto nasce appena dopo il lockdown, a maggio, dalla voglia di fare, di agire nonostante l’impossibilità di uscire di casa. Un momento storico durante il quale molti di noi sono stati costretti a vivere e lavorare a casa 24h/24h. Tutto ha cominciato ad andare al rallentatore nelle nostre vite (sempre così frenetiche!) e il tempo per prendersi cura di sé (e del proprio ambiente di vita) è improvvisamente riemerso. C’è chi ha cominciato a seguire gli allenamenti sportivi in live su Instagram per mantenersi in forma, chi ha ritrovato il piacere di stare ai fornelli... Anche io mi sono detta che avrei potuto cominciare a fare cose che altrimenti non avrei mai fatto, come l’autoproduzione di cosmetici (per evitare la plastica in bagno) o la riduzione dei miei rifiuti quotidiani. Grazie anche al mio lavoro (con il quale stimolo i miei ragazzi ad agire, a creare la loro impresa), ho sentito crescere dentro di me questa immensa voglia di creare qualcosa che fosse utile a me ma anche agli altri. Così ho pensato di lanciare una sfida “eco-responsabile” alla settimana a tutti i volenterosi italiani per 3 mesi (da inizio giugno a metà agosto). Alla fine, senza quasi rendermene conto, avevo iniziato un accompagnamento digitale molto più concreto di tante altre iniziative online sulla sostenibilità ambientale, al quale hanno partecipato più di 200 persone.

Quando si è trasformato in associazione?

A metà agosto, ormai alla fine della prima #impattochallenge, ho cominciato a tirare le somme di tutto quello che avevo realizzato insieme ai partecipanti. Il bilancio è stato estremamente positivo. La concretezza e semplicità con cui siamo riusciti ad affrontare le 12 sfide mi ha fatto intuire che quest’avventura non poteva fermarsi. Così ho deciso di creare l’associazione Impatto. Adesso posso contare su altre super persone con cui crescere e proporre molte altre sfide a tema “sostenibilità”.

A chi è rivolto?
Ogni #impattochallenge si rivolge a chiunque, oserei dire, ma stiamo vedendo che sono soprattutto i giovani tra i 20 e i 30 anni (anche con bimbi piccoli) ad adorare le nostre sfide.

Quanti sono gli iscritti attualmente?
Essendo nata da pochissimo (2 mesi appena), nell’associazione contiamo 8 membri attivi (che lavorano sulle diverse sfide e sulla comunicazione) e una decina di soci. Le adesioni sono aperte, quindi non esitate ad unirvi a noi!

Chi fa parte dell’associazione/progetto?
Ho creato l’associazione insieme a tre amiche d’infanzia (Cecilia Zanchetta, Marta Carnielli, ex scout come me, e Clelia Ceccato), ad una mia ex collega e amica di Milano, con cui ho lavorato a lungo in Francia (Deborah Reggi), ad una partecipante della prima edizione dell’#impattochallenge che non ha saputo resistere alla tentazione di continuare la sfida (Elena Dalla Fontana) e il mio ragazzo Andrea Digiorgio. Poco tempo fa si è unita a noi anche la nostra prima volontaria, Fabia Garbossa, di Torino, anche lei partecipante alla prima edizione. Abbiamo tutti dei profili molto diversi e questo è bellissimo perché riusciamo a lavorare insieme in modo molto complementare e stimolante. Siamo tutti giovani (tra i 25 e i 28 anni) sparsi in giro per l’Europa tra Italia (Vittorio Veneto, Quero, Venezia, Torino), Francia (Chambéry) e Belgio (Bruxelles) e questo è ancora più bello perché cogliamo tantissimi spunti dai tre Paesi e possiamo confrontarci su pratiche diverse legate alla sostenibilità.

Perché è così “femminile”?
Non saprei dire. Pensavo che la ragione fosse la mancanza di interesse per l’argomento ma per fortuna sono stata piacevolmente rassicurata del contrario. Parlando con tanti amici maschi ho scoperto che seguono con grande piacere le attività dell’associazione e spesso sono proprio loro ad insegnarmi nuove ricette o a stimolarmi a ridurre maggiormente il mio impatto grazie ai loro consigli. Sembrerebbero semplicemente più propensi a fare le cose per conto loro, senza bisogno di esporsi pubblicamente. L’importante è che ci siano!

Impatto punta sulle sfide. Perché le sfide?
La sfida è il miglior modo per passare all’azione. A Impatto vogliamo proporre strumenti concreti per fare quel primo passo da cui partire per rendere il proprio stile di vita più sostenibile. È una maniera di scandire il tempo, di darsi un ritmo e di ridurre la procrastinazione. Spesso ci sentiamo soli (e strani) quando cominciamo a fare attenzione al mondo che ci circonda, quando raccogliamo un rifiuto per strada per buttarlo nel cestino più vicino, quando chiediamo di non mettere la cannuccia nel nostro cocktail, quando preferiamo vestire “usato” piuttosto che comprare nuovo in negozio. E questo ci scoraggia. Partecipare alle nostre sfide significa cercare modi alternativi per fare ciò a cui siamo sempre stati abituati, uscire dagli schemi, un passo alla volta e soprattutto insieme.

Quali sono i prossimi appuntamenti?
Stiamo già lavorando alle prossime #impattochallenge. La prossima la proporremo a novembre e sarà dedicata al “Natale Sostenibile”, con 4 focus legati agli argomenti più importanti del Natale (regali, pacchetti, decorazioni e cenone). Le iscrizioni apriranno sul nostro sito il 2 di novembre (www.impatto.io/sfide). Per il 2021, ci attendono un’#impattochallenge ad aprile sulla “Moda Sostenibile” (in occasione della “Fashion Revolution Week”) e una a luglio dedicata alla “Plastica” (in tema con il #plasticfreejuly).

Come possiamo trovarvi?
Oltre al sito internet www.impatto.io, siamo molto attivi sui social. Non esitate a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram cercando “@sustainable.impatto”.

 


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