TREVISO - “La festa è finita. Ci avete risvegliato”. Le sardine sono arrivate anche a Treviso. Per ora solo in modo virtuale ma hanno già raccolto migliaia di adesioni.

Il gruppo Facebook “Seimila sardine - Treviso” , aperto due giorni fa da quattro giovani trevigiani ha quasi raggiunto il numero di adesioni prefissato di seimila sardine a Treviso. L’obiettivo ora è di radunarle in piazza. L'appuntamento è per sabato 30 novembre in piazza borsa. E vsto il grande interesse suscitato, i promotori del movimento politico nato spontaneamente qualche settimana fa in Emilia per contrastare l’avanzata della Lega, si sono presentati in un lungo post pubblicato sulla pagina Facebook "Sardine di Treviso".

“Siamo i ragazzi e le ragazze che vogliono far sentire che anche Treviso non c'è spazio per odio, violenza e discriminazioni. Siamo studenti, siamo lavoratori, siamo trevigiani, ma soprattutto non siamo soli”. “Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta - si legge nel post - Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Vogliamo costruire una grande rete di solidarietà, vogliamo farlo insieme a tutti coloro che credono che i messaggi di odio visti nell'ultimo anno non siano la risposta che il nostro paese di merita”.

E subito la frecciata al sindaco Mario Conte che ieri ha contestato al nuovo movimento di essere solo “contro qualcuno” e “attendendo i contenuti di questa azione e una proposta concreta da parte loro. Il dubbio - aveva detto Conte - è che dietro ci siano sempre i soliti nomi che espongono sempre gli stessi cartelli, magari invertendo l’ordine delle parole. Ho il massimo rispetto per chi manifesta un’idea, purché ci sia. Sardine a parte, ho la convinzione che la mia squadra stia lavorando bene”.

“Ci accusano di essere solamente "contro qualcosa": niente di più sbagliato”, rispondono le sardine. “Siamo a favore di una politica basata sul dialogo e sull'inclusione, in cui le parole sono usate non per odiare ma per costruire legami sociali. Siamo a favore di una democrazia in cui non vale la regola del più forte e nessuno viene lasciato indietro. Crediamo in una società in cui vi sia rispetto per le persone, a prescindere dalla loro provenienza, dal loro sesso, dal colore della loro pelle. Crediamo che diritti sociali e diritti civili siano indivisibili parti della stessa medaglia. Vogliamo lanciare un appello: chiunque si riconosce in questi valori è benvenuto, iscrivetevi al gruppo, conosceteci. Presto anche Treviso si slegherà”. “E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare”.