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19 aprile 2024

Treviso

Le "piccole carezze" per aiutare chi lotta contro il tumore

Il vademecum scritto dalla famiglia Mion dopo la perdita della figlia Margherita

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Margherita Mion

Margherita Mion

SAN BIAGIO DI CALLALTA - Come aiutare un amico o un parente che è stato colpito da un tumore? Alla difficile quanto dolorosa domanda ha risposto chi questa dura esperienza l’ha vissuta in prima persona.

È nata da due famiglie, purtroppo accumunate da un doloroso e crudele destino, l’idea di stilare una sorta di vademecum indicando una serie di suggerimenti, semplici e concreti, per sostenere un amico colpito dal cancro o aiutare i famigliari a sentirsi meno soli.

L'opuscolo, chiama “Piccole carezze” è stato sviluppato dalle famiglie di Margherita ed Eleonora, entrambe strappate alla vita troppo presto a causa di un brutto male. Margherita Mion di San Biagio di Callalta è mancata nel luglio 2017, quando aveva solo 17 anni, a causa di un sarcoma di Ewing, una rara forma tumorale. Di anni ne aveva solo 13 Eleonora Betti, di Zola Predosa, in provincia di Bologna, quando è mancata.

Le famiglie hanno combattuto la malattia in tempi diversi e in luoghi diversi. E ora hanno deciso di andare incontro a chi non sa come comportarsi davanti a situazioni del genere. Quando la forza ha dovuto lasciare spazio al destino Marco Mion, papà di Margherita e Sabrina Bergonzoni, mamma di Eleonora, si sono incontrati e durante il periodo del lockdown attraverso la tecnologia hanno dato vita al progetto.

“Spesso chi inizia il percorso di cura, dopo che gli è stato diagnosticato un tumore, è sostenuto dal calore di persone, parenti e amici, che di fronte ad un’esperienza per molti nuova, chiedono, mossi dal desiderio di essere utili, che cosa possono fare” – racconta Marco Mion presidente dell’Associazione “Margherita c’è ancora vita” APS di San Biagio di Callalta. “Non sempre è facile, soprattutto in quei momenti segnati anche dal dolore fisico, essere così lucidi da trovare la forza o la lucidità per dire loro di che cosa abbiamo bisogno per farci “aiutare”. “Ma è possibile dare comunque un semplice aiuto concreto. Siamo partiti dalla nostra esperienza con l'obiettivo di cercare di dare una mano alle persone che vogliono aiutare qualcuno”.

“L’esperienza della malattia e della sofferenza che abbiamo vissuto in prima persona ci hanno insegnato quanto sia importante trovare il supporto delle persone che ci vogliono bene, indirizzando le loro energie e risorse verso iniziative, canali e mezzi oggi esistenti – spiega Sabrina Bergonzoni Presidente di “Agito” di Zola Predosa in provincia di Bologna.- “Semplici gesti, concreti, che noi abbiamo immaginato come delle carezze in grado di accompagnare il percorso attraverso la malattia”.

Il depliant “Piccole Carezze” è stato messo a disposizione gratuitamente e si può già scaricare dai siti internet Margheritamion.it e Agito.it.

 


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Isabella Loschi

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