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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Le mie api uccise dai veleni nei vigneti": la denuncia di un apicoltore di Tarzo

Il fatto segnalato anche all'amministrazione comunale

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

TARZO - Erbicida killer delle api. E’ questo il sospetto di L.R., 50enne di Tarzo con l’hobby dell’apicoltura: molte delle sue api non sono infatti tornate all’alveare dopo i trattamenti – effettuati nel vigneto vicino a casa – che hanno visto l’utilizzo del glifosate o di un erbicida simile.

 

La concomitanza registrata dall’uomo tra il sensibile calo della popolazione dell’alveare e la comparsa delle note “strisce gialle” sotto i filari ha fatto sorgere la convinzione che quei trattamenti siano responsabili dell’allontanamento – e della morte – degli insetti.

 

“Non ho più visto il via vai di api nell’arnia – spiega l’apicoltore, che alleva le api ad uso famigliare e non commerciale – Sono sparite le bottinatrici, le api che raccolgono il nettare e il polline all’esterno dell’alveare”.

 

La diminuzione del numero degli insetti ha riguardato solo e soltanto le api impegnate all’esterno, e non quelle che vivono ancora all’interno della “casa” degli insetti.

 

La “moria” è avvenuta intorno a lunedì della scorsa settimana, motivo per il quale i trattamenti dovrebbero risalire a circa una settimana prima. Attualmente non ci sono “in corso” malattie che potrebbero aver causato la strage di insetti: il periodo primaverile dovrebbe essere anzi far registrare un picco di popolazione in senso numerico.

 

L’apicoltore potrebbe essere comunque “in buona compagnia”: un altro caso di questo tipo sembra infatti essersi verificato anche nella frazione di Nogarolo. L.R., che abita in località Sottoriva, ha segnalato il fatto anche all’amministrazione comunale, che sta esaminando la vicenda insieme alla polizia locale.

 

Si tratta di una questione molto delicata, e saranno controlli specifici a stabilire se effettivamente esista un nesso diretto tra l’uso dell’erbicida e la morte delle api: la possibilità è comunque che le ali degli insetti siano state “bruciate” dal prodotto chimico utilizzato nel vigneto, impedendo alle api di tornare all’alveare.

 

Si dovrà inoltre stabilire che tipologia di prodotto sia stato utilizzato durante i trattamenti: al di là della perdita delle api infatti, l’utilizzo del glifosate è vietato in tutto il territorio comunale di Tarzo, che era tra i 5 comuni che nel marzo scorso avevano proibito l’uso dell’erbicida.

 

In quel caso i sindaci di Conegliano, Vittorio Veneto, Colle Umberto, San Pietro di Feletto e appunto Tarzo avevano emanato il divieto in seguito al ritrovamento del glifosate e del suo metabolita (Ampa) in due pozzi coneglianesi.

 


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Roberto Silvestrin

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