Le 10 domande da fare al colloquio con la babysitter

Quando una famiglia ha bisogno di una babysitter per accudire uno o più bambini, come primo passo nella ricerca, normalmente, si rivolge a amici e conoscenti per capire se hanno dei contatti diretti con ragazze disponibili a svolgere questo lavoro. Ma dato che trovare una babysitter disponibile nella propria zona non è sempre così semplice, sempre di più è il web a venire incontro ai genitori italiani grazie alle numerose piattaforme che mettono in contatto le famiglie con le babysitter a disposizione, in tutta Italia.
In entrambi i casi, una volta che si sono individuate le 2 o 3 candidate possibili, il passo successivo è quello di organizzare il colloquio. Alcuni genitori preferiscono fare una prima telefonata esplorativa. Fin da questa conversazione è possibile infatti individuare alcuni punti caratterizzanti del profilo: qual è la disponibilità effettiva della babysitter? Qual è la sua flessibilità? Questa domanda è importante nel caso in cui ci siano delle emergenze come, ad esempio, una febbre che si manifesta al mattino presto prima di andare al lavoro. Altro aspetto da anticipare nella telefonata è quello relativo alle aspettative della babysitter: è disponibile a fare l'aiuto compiti? Si aspetta di dover lavorare anche per le pulizie di casa? Ha l'auto ed è quindi a disposizione per usarla negli spostamenti dei bambini?
Nel momento in cui si ritiene utile e necessario un approfondimento, allora si può poi fissare il colloquio di persona. Nuovamente il colloquio è l'occasione per cercare di conoscere al meglio la persona che ci sta davanti. Un punto di partenza potrebbe essere quello di chiedere informazioni sulla famiglia, il background della babysitter è significativo per capire la persona. Anche il percorso di studi è rilevante, soprattutto se legato in qualche modo all’attività di educazione dei bambini. Sicuramente questa informazione sarà già scritta nel profilo (se la potenziale babysitter è stata selezionata attraverso i siti specializzati, ad esempio), ma è una buona idea approfondire il discorso. E l’esperienza? Importante è capire con quali fasce di età ha lavorato più spesso: se infatti è abituata a fare la babysitter per bambini della primaria, potrebbe non essere in grado di occuparsi di neonati, tra cambi di pannolini, pappe, nanne. Se la babysitter ha avuto altre esperienze precedenti, è poi interessante capire perché queste sono terminate. Poi si può passare all'aspetto più pratico: una domanda classica è cosa ti piace di fare coi bambini nel tempo libero? Fino ad arrivare a chiedere esempi concreti di gioco. E come reagisce invece di fronte ai capricci dei bambini? E’ questa una situazione tipica per la fascia di età che va fino alla materna.
Alcuni genitori amano indagare anche sulle motivazioni: perché fa quel lavoro? Un'altra domanda potrebbe essere legata alla descrizione delle difficoltà che rileva nello svolgere questa professione.
Infine, un'idea per un genitore potrebbe essere quello di fare incontrare fin da subito i bambini, magari non nella prima parte del colloquio, ma in quella stessa occasione: infatti, verificare se si crea empatia fra babysitter e bambini è di certo un dettaglio da non sottovalutare.