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19 aprile 2024

Treviso

Lavoro nero, scoperti 21 irregolari, chiuse due aziende per violazioni alle norme anti-Covid

A Pederobba e Villorba due aziende risultavano avere alle loro dipendenze rispettivamente 4 lavoratori “in nero” su 26 lavoratori e 3 “in nero” su 8 impiegati. Ben 14 lavoratori abusivi anche nel mottense

| Angelo Giordano |

| Angelo Giordano |

foto d'archivio

TREVISO - Controlli dei Carabinieri sul lavoro irregolare nel settore agricolo e manifatturiero nella provincia di Treviso: trovati 21 lavoratori “in nero”, 2 aziende chiuse per violazioni anti-covid.

L'operazione è stata eseguita dai Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia e dal Comando Provinciale di Treviso unitamente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Treviso sull’impiego di lavoratori irregolari ed osservanza misure anti-covid nel settore manifatturiero ed agricolo nella provincia di Treviso

Nell’ambito di una attività di contrasto al lavoro nero e di monitoraggio del rispetto della normativa anti covid sui luoghi di lavoro, i militari della Tutela Lavoro dell’Arma, nella giornata di ieri hanno effettuato una serie di accessi ispettivi che hanno interessato inizialmente due aziende nel settore manifatturiero tessile e della produzioni di occhiali nelle zone dell’alto trevigiano rilevando numerose irregolarità. risultate irregolari.

A Pederobba e Villorba due azienda gestite da un cittadino cinese ed uno italiano, risultavano aver alle loro dipendenze rispettivamente 4 lavoratori “in nero” su 26 lavoratori e 3 “in nero” su 8 impiegati, per il quale veniva adottata la sospensione dell’attività imprenditoriale, contestando ad entrambe numerose violazioni sulla normativa della sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro. Numerose anche le violazioni rilevate in materia ed osservanza delle misure anti-covid, soprattutto riguardanti l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale, per il quale veniva adottato un ulteriore provvedimento di chiusura provvisoria.

Ulteriori controlli sono stati poi effettuati nel settore agricolo nella zona di Motta di Livenza, dove venivano controllate 3 aziende agricole, tutte gestite da cittadini extra -UE, dove venivano trovati a lavorare nei campi, nelle potature delle viti, 30 lavoratori tutti extra UE, dei quali 14 risultati impiegati “in nero”.

Tra questi cittadini pakistani, senegalesi ed indiani due dei quali risultavano privi di permesso di soggiorno tanto da comportare la denuncia a piede libero per i rispettivi datori di lavoro per la violazione della normativa in materia di immigrazione.

A tutte e tre le aziende venivano comminate sanzioni amministrative ed applicato il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale avendo superato del 20% l’impiego di manodopera in nero sul totale dei lavoratori occupati.

In totale sono stati 64 le posizioni lavorative controllate dai Carabinieri della Tutela Lavoro e dell’Arma Territoriale e dagli ispettori dell’ITL trevigiano, di cui 60 riguardano cittadini extra-UE, 21 di essi risultati impiegati “in nero”. Due i clandestini sopresi alle dipendenze di datori di lavoro. Elevate sanzioni amministrative per un complessivo di 81.300 euro, con l’applicazione di 4 sospensioni imprenditoriali.

Dai controlli anti-covid emergevano 10 violazioni specifiche per il quale venivano contestate violazioni amministrative per 4.000 euro ed applicate a due aziende la chiusura provvisorie fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Contestate nel complessivo 19 prescrizioni in materia di igiene e sicurezza sul luoghi di lavoro per un ammontare di ammende pari a 155.000 euro.

 



Angelo Giordano

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