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24 aprile 2024

Treviso

Lavoro, nella Marca per ogni ora lavorata le donne guadagnano 1,50 euro in meno degli uomini

Solo il 38,7 % delle donne viene assunto a tempo indeterminato, le assunzioni full-time non crescono dal 2012

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

lavoro donne

TREVISO - Maggiore difficoltà nel trovare lavoro, stipendio inferiore rispetto all’uomo per lo stesso impiego e contratti più precari. E’ questa la situazione in cui si trovano ancora oggi le donne ad affrontare il mondo del lavoro. In provincia di Treviso per ogni ora lavorata una donna prende in media 1,50 euro in meno rispetto all’uomo, nonostante le donne abbiano una formazione più alta rispetto ai loro colleghi maschi.

Questi i dati preoccupanti che emergono dal Report “Il lavoro femminile e il gap salariale a Belluno e Treviso”, commissionato dal Coordinamento Donne e delle Pari opportunità della Cisl Belluno Treviso, insieme alla Segreteria Ust Cisl Belluno Treviso, ai ricercatori della Fondazione Corazzin Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Nelle province venete il 16% delle donne è laureato rispetto al 12.9% degli uomini. A livello occupazionale quindi le donne dovrebbero occupare ruoli più “alti”. Ma a Treviso, così come in buona parte dell’Italia, a una più alta formazione non corrisponde una più alta occupazione anzi nel mondo del lavoro, il sesso femminile è spesso svantaggiato. Ad esempio su una platea di 100 imprese ben il 79,5% sono guidate da uomini e solo il 20,5% da donne.

Nonostante i cambiamenti del mercato del lavoro negli anni, tra periodo di crisi e riprese, variabile resta più o meno sempre uguale: l’occupazione femminile è sempre inferiore a quella maschile.

In provincia di Treviso, il tasso di occupazione degli uomini è più alto di 15 punti rispetto a quello femminile e i lavoratori sono oltre 50mila in più rispetto alle lavoratrici.

Nel secondo trimestre del 2020, in piena pandemia da Covid, ad esempio per quanto riguarda il totale delle assunzioni il 41% ha interessato le donne, mentre il 59% gli uomini. Inoltre, tra le assunzioni a tempo indeterminato la differenza di genere è davvero marcata: a Treviso, su 100 attivazioni di contratto a tempo indeterminato nel secondo trimestre del 2020, in piena pandemia Covid, il 62% sono di sesso maschile e solo il 38,7% di donne. Per queste ultime sono molto più diffuse le assunzioni part-time. Da segnalare che dal 2012 non crescono quasi più le assunzioni delle donne. Un dato che porta a queste conclusioni: le donne vengono assunte meno a tempo indeterminato rispetto agli uomini. Tutti questi elementi di differenza tra maschi e femmine nel mercato del lavoro sono ben riassunti nel grosso problema del gap salariale. Se, ad esempio, un uomo a Treviso guadagna all’ora 14,792 euro lordi, una donna ne guadagna 13,28. Infatti, per ogni ora lavorata, una donna prende circa 1.50 euro in meno di un maschio.

Ecco spiegato perché il nostro Paese risulti al 76 esimo posto al mondo per parità di genere e al 117 esimo posto per quanto riguarda le opportunità economiche. “Purtroppo il Report cristallizza con desolante certezza quanto sia ancora lontana la parità di genere e di accesso e opportunità per le donne nel mondo del lavoro - sottolinea il segretario generale della Cisl Belluno Treviso, Massimiliano Paglini -. Partiremo da questa analisi per avviare il confronto con le istituzioni, gli enti locali, la politica e tutti gli attori sociali per ricercare soluzioni e strumenti che contribuiscano a creare nuove opportunità e prospettive che consentano di migliorare il mondo del lavoro e del sociale”.

 


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