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28 marzo 2024

Treviso

Lavoro: addio posto fisso, l'82% dei contratti è a tempo

1676 aziende chiuse nel 2013, edilizia e manifatturiero i settori più penalizzati, l'analisi della Cisl di Treviso

| Isabella Loschi |

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Lavoro: addio posto fisso, l'82% dei contratti è a tempo

TREVISO – Crollano le assunzioni a tempo indeterminato nella Marca, mentre si registra un incremento dei contratti a tempo determinato. L’82% delle assunzioni in provincia di Treviso sono per i contratti a somministrazione o a tempo determinato. Questi i dati dell’occupazione nella Marca presentati da Alfio Calvagna, segretario della Cisl di Treviso e Belluno, in occasione della periodica analisi sull’andamento del mercato del lavoro dell’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso di dati forniti dal Centro per l’Impiego, dalla Camera di Commercio e da Veneto Lavoro. 

 

Nel 2013 i contratti a tempo indeterminato registrano un crollo del 36%, passando da 4.800 del 2011 per fermarsi nel 2013 a 3.055, mentre l’apprendistato è sceso del 44%. In controtendenza si registra il lavoro a tempo determinato che passa da 13.905 del terzo trimestre del 2011 a 13.615 del 2012 per arrivare a toccare i 14.535 del 2013 (+4,5%). Stessa tendenza per i contratti a somministrazione che crescono del 12%, rispetto a due anni fa. Treviso si posiziona al primo posto, tra le province venete, anche per avvio di tirocini formativi: 5.725 nel 2013 su un totale regionale di 25.000 attivazioni. “Solitamente – spiega Alfio Calvagna - il 50% di queste esperienza si trasforma in un contratto di lavoro. Affermare, però, che il tirocinio stia sostituendo l’apprendistato, è ancora un azzardo”.

 

“I numeri, ancora sommari, ci che il primo trimestre 2014 fa registrare un lieve aumento dell’occupazione segnale, questo, decisamente positivo, anche se l’82% dei contratti stipulati sono ancora a termine o di somministrazione. Dire che tutto questo rappresenti l’inizio della ripresa sarebbe un azzardo, è bene andare cauti con le interpretazioni – sottolinea Calvagna - . Bisognerà attendere il primo semestre per capire se questa sarà una tendenza confermata o se si trattava di un picco positivo. Quello che sembra ormai certo è che più giù di così non si possa davvero andare”.

 

Sul fronte delle imprese pur proseguendo la contrazione nell’edilizia e nel manifatturiero tengono l’alimentare e i pubblici esercizi. In crescita il terziario avanzato e i servizi alla persona. Al 31 dicembre 2013 le imprese attive in provincia erano 81.829, -2% rispetto alla fine del 2012 con una perdita di 1.676 aziende. Il comparto più penalizzato è ancora quello dell’edilizia con 592 imprese in meno. Segno negativo anche per manifatturiero (-404 imprese), metalmeccanico (-147) e legno (-109). Positivo l’andamento dei servizi alle imprese che guadagnano 143 imprese, così come i servizi alle persone che guadagnano 327 unità nei comparti dell’istruzione, la sanità, le attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento.

 

L'altro aspetto che preoccupa il sindacato riguarda il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga: per quanto riguarda la Cisl, solo il 40% delle domande della cig 2013 è stato evaso. “E’ necessario – sostiene il sindacato - reperire un ulteriore miliardo di euro per dare piena copertura al fabbisogno dello scorso e per le ulteriori richieste già avanzate per il 2014.

 


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