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20 aprile 2024

Castelfranco

Lav: «Cittadini spaventati dai cacciatori»

L’associazione animalista: «Un cane con collare elettrico guaiva pietosamente»

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Lav: «Cittadini spaventati dai cacciatori»

CASTELFRANCO – La Lav di Castelfranco si appella alle istituzioni affinché intensifichino i controlli sui cacciatori. Nella stagione venatoria appena conclusa sarebbero stati diversi gli episodi in cui cittadini sono stati spaventati da spari troppo vicini a persone di passaggio per le zone di caccia. La stessa associazione segnala anche il caso di un cane visto soffrire a causa di un collare elettrico applicato al collo da un cacciatore.

«La stagione venatoria è appena terminata ed anche il solito triste conteggio di morti e feriti sia tra i cacciatori che tra passanti, animali domestici, animali di specie protette oltre che quelle cacciabili, e ci giunge notizia solo ora di un fatto accaduto tempo fa a Crespano del Grappa – scrive Mara Garbuio della Lav -  Alcune persone che passeggiavano si sono trovate loro malgrado nel bel mezzo di una vera e propria guerriglia a opera di incuranti cacciatori. Uno di questi, probabilmente già visto spesso nella zona, aveva con sè un cane che portava al collo una scatolina nera, presumibilmente un collare elettrico, e guaiva pietosamente.


E' comprensibile come purtroppo le persone che hanno assistito ai reati, intendendo per tali sia gli spari pericolosamente vicini a delle persone addirittura in via Santa Lucia che è area ben tabellata da divieti di caccia, sia l'uso del probabile collare elettrico sul cane che evidentemente gli provocava una grave sofferenza, non abbiano avuto la prontezza di avvisare le autorità e bloccare così quanto stava accadendo evitando anche la loro più che probabile ripetizione per tutto il periodo della caccia, e il cacciatore se ne è andato quindi impunito. Se il cane effettivamente indossava un collare elettrico e per questo soffriva si ipotizza il reato di maltrattamento di animali. Recentemente la Corte di Cassazione ha dichiarato infatti che il suo uso è: “un addestramento basato esclusivamente sul dolore che incide sull’integrità psico-fisica del cane capace di produrre nell’animale effetti collaterali quali paura, ansia, depressione e aggressività”».  


«Purtroppo – prosegue - in periodo di caccia le zone verdi sia di pianura che collina e montagna possono trasformarsi in una sorta di Far West dove ai cacciatori tutto è consentito e perfino l'accesso è di fatto impedito, a rischio perfino della propria vita, a chiunque sia estraneo alla caccia. E questo, a quanto abbiamo saputo, anche in zone in cui la caccia è vietata.
Si tratta a quanto ci viene riferito spesso dalle segnalazioni che riceviamo di un comportamento diffuso, cosa che fa pensare che i controlli sul territorio siano insufficenti, ma vogliamo sperare che non sia così. In ogni caso sollecitiamo le autorità competenti ad un’ intensificazione degli accertamenti per la prossima stagione venatoria e l’applicazione delle sanzioni del caso in modo che siano da monito ai cacciatori “fuori regola “ a rientrare nella Legge.


Suggeriamo alle Amministrazioni di Borso e Crespano del Grappa, inoltre, che sia fatta anche adeguata informazione civica al cittadino da parte dell'amministrazione comunale in modo che i cittadini conoscano i loro diritti e, soprattutto, da parte degli insegnanti nelle scuole locali, affinché i giovani siano educati al rispetto degli animali e della natura, e non alla loro definitiva distruzione. Tutto questo nella speranza che un sentimento di rispetto per tutti gli esseri viventi diventi sempre più diffuso tra i cittadini e contagi anche i cacciatori, e che questi ultimi decidano un giorno, speriamo non lontano, di abbandonare le armi».
 
 

 


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