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19 marzo 2024

Atletica

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L'atletica italiana riparte da Vittorio Veneto

Il 4 e 5 luglio l’edizione inaugurale del Meeting ATL-Etica, abbinato al memorial Ivo Merlo, segnerà la ripresa dell’attività agonistica dopo l’emergenza Covid-19

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la pista vittoriese durante una gara giovanile

SAN VENDEMIANO - L’atletica italiana è pronta a ripartire. E uno dei primi appuntamenti, dopo l’emergenza sanitaria, sarà in provincia di Treviso: sabato 4 e domenica 5 luglio, sulla pista di Vittorio Veneto, si svolgerà il 1° meeting ATL-Etica, due giornate di gara, nel pieno rispetto dei protocolli anti-Covid, per testimoniare la voglia di rinascita di un intero movimento.

La manifestazione sarà organizzata da ATL-Etica, società di San Vendemiano che ha preso a prestito la rinnovata pista a otto corsie di Vittorio Veneto, non disponendo ancora di un impianto casalingo idoneo per l’attività agonistica.

“Il 4 e 5 luglio, a Vittorio Veneto, avremmo dovuto organizzare il campionato regionale giovanile di prove multiple - spiega Andrea De Lazzari, direttore sportivo di ATL-Etica -. La manifestazione ovviamente non si farà, ma ci siamo messi a disposizione per organizzare un meeting dedicato al settore assoluto. Il Consiglio federale ha ratificato la nostra proposta, inserendo la manifestazione nel calendario nazionale, e così il 1° meeting ATL-Etica costituirà di fatto una delle primissime occasioni, se non la prima in assoluto, per tornare a gareggiare”.

Il meeting sarà a programma tecnico quasi completo. Unica eccezione, con ogni probabilità, le gare di mezzofondo, soggette ad una disciplina particolare. “La pista di Vittorio Veneto - continua De Lazzari - ha spazi idonei a garantire il distanziamento interpersonale: le otto corsie e le doppie pedane per i salti e i lanci permetteranno di applicare i protocolli anti-Covid e di gareggiare in sicurezza”.

Dedicato alla memoria di Ivo Merlo, tecnico montebellunese scomparso nella primavera del 2019 che era anche collaboratore della società di San Vendemiano, il 1° meeting ATL-Etica si svilupperà inevitabilmente secondo il format previsto dalle nuove normative: le gare di corsa saranno su corsie alternate, il saccone dell’alto sarà ricoperto da un telo che verrà cambiato dopo ogni salto, la sabbia dei salti in estensione sarà costantemente sanificata, gli attrezzi nei lanci dovranno essere personali e igienizzati dopo ogni prova. L’accesso al campo di gara sarà contingentato e, a partire dalla fase di riscaldamento, sarà prevista una rigida separazione tra atleti e accompagnatori.

L’impianto di Vittorio Veneto è comunque dotato di ampi spazi e questo favorirà il rispetto degli standard di sicurezza. “Sarà un impegno gravoso – continua De Lazzari -. Penso anche al gran numero di volontari che dovrà aggiungersi a quelli normalmente impiegati. Ma, avendo anche seguito lo sviluppo della normativa anti-Covid come responsabile regionale dell’Aics, sono sicuro che vinceremo la sfida. Anzi: molte delle soluzione adottate potranno anche tornare utili per le gare che verranno: siamo già in contatto con gli organizzatori degli Assoluti di Padova”.

Resta da definire il programma tecnico: “Le gare saranno a numero chiuso – conclude De Lazzari -. Pensiamo ad un sistema di prenotazione dell’iscrizione e di conferma della stessa una volta che il quadro delle richieste sarà completo. Un certo numero di posti, in ogni gara, sarà riservato agli atleti veneti. Le prove di corsa, sia piane che ad ostacoli, potrebbero essere su distanze spurie.

Non daremo ingaggi, ma cercheremo di mettere a disposizione dei rimborsi delle spese di viaggio per gli atleti che verranno da più lontano. Ringrazio l’amministrazione comunale di Vittorio Veneto per il grande supporto che ci sta fornendo”. La sfida è lanciata”.

Nelle foto in allegato, una veduta dell’impianto di Vittorio Veneto

 

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