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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

L'AMORE (RI)COMINCIA A SETTANT'ANNI

Azzalini: "Le emozioni non invecchiano"

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

L'AMORE (RI)COMINCIA A SETTANT'ANNI

Vittorio Veneto - “Non mi chiede nulla della mia sfera sessuale?”
“Se le fa piacere, può parlarmene”.
“Soffro della mia solitudine a letto”.
A pronunciare quest’ultima frase – di fronte alla sua analista – è una signora di 84 anni. Una coneglianese elegante, colta, di aspetto piacevole. Una vedova che, per un decadimento emotivo e intellettuale legato all’età, ha affrontato un percorso di psicoterapia. E che, a 84 anni, manifesta ancora un desiderio sessuale ed emozionale. Alla sua analista, la donna dirà che è attratta da un coetaneo, e che quando lui “le porge il braccio” lei prova un’emozione indicibile.

Sorpresi? “Non c’è nulla di sorprendente nella vecchiaia. E’ una fase della vita in cui tutto ciò che si è provato, emozione, dolore, passione, continua a sussistere”.
Mara Azzalini, psicoterapeuta vittoriese che da anni si occupa di “terza/quarta età”, parlando di vecchiaia e amore (che effetto vi fa il binomio?), sorride (e pure con gli occhi).
“Potrei mettere all’angolo Freud, citare Jung o Hillman – sostiene Azzalini, fresca di specializzazione accademica – per assicurare che la vecchiaia non è l’archivio degli affetti, della libido o della passione. Ma più che le riflessioni di grandi analisti, a sostegno della mia tesi giungono i  colloqui che quotidianamente ho con gli anziani, i quali hanno la consapevolezza delle proprie pulsioni, l’intensità e la dolcezza dei desideri. Sono le testimonianze vive e vere ad affermare con forza che l’amore non invecchia. Mai. Si trasforma, piuttosto. Diventa - con gli anni, il tempo, l’esperienza, gli inevitabili mutamenti del fisico e della psiche - un sentimento diverso. Nuovo.”

Ma per un anziano, non rischia di essere fragilissimo l’amore?
No. Tutt’altro. L’amore in tarda età resiste. Proprio perché non viene consumato. Perché è nei pensieri, nel ricordo. Nella mente.

Nella terza età si riprova dunque il turbamento adolescenziale? La passione della maturità?
E’ doverosa una precisazione: l’amore per un ottantenne non è sempre reale, corporeo, fisico. E’ un amore che si manifesta in modi diversi. A 80 anni non si ha più l’urgenza di soddisfare un bisogno sessuale: la dolcezza di una telefonata o un semplice incontro possono però colmare di emozione, di affettività. L’amore in tarda età può essere comunque…ad alta intensità.

Ma non fisico…
Per alcuni, è anche fisico. Per altri anziani il desiderio non si può tradurre in relazioni corporee perché il fisico non è in grado di rispondere adeguatamente.

E il desiderio non appagato non fa male?
Se dietro a questo non appagamento vi è una patologia, ci può essere sofferenza.

Di sesso, in tarda età, parlano di più gli uomini o le donne?
Le donne non ne parlano molto. Anche perché per gli anziani di oggi, il sesso di ieri era un tabù. Un argomento di cui tacere. A volte, comunque, le donne si lamentano di avere dei mariti troppo focosi. Altre volte non parlano di sesso perché non ne hanno motivo: perché la loro relazione è positiva.

L’amore, per un anziano, non è soprattutto legato al ricordo?
A volte lo è.

E al rimpianto?
No. Nella maggior parte dei casi. Il ricordo è vivo, presente; mentre il rimpianto è legato al passato, a una dimensione trascorsa che non può essere attualizzata.

Gli anziani vivono meglio se sono soli o in coppia?
In coppia, indubbiamente. Si sostengono a vicenda. Si capiscono. Le coppie che hanno vissuto a lungo insieme diventano indissolubili.

E i vedovi?
A parte qualche vedova inconsolabile, anche chi ha perso il partner riesce a far rinascere l’amore per il coniuge giorno dopo giorno, con il ricordo, l’affetto percepito.

Oggi la vecchiaia è considerata una sorta di malattia. Un’età che emargina…
“La patologia principale della vecchiaia – diceva Hillman – è l’idea che ne abbiamo. E Jung diceva che la vecchiaia è il periodo nel quale si raggiunge il fine stesso della vita. La vecchiaia è il naturale prolungamento della vita. Un’età da rivalutare. Un continuum col passato. Si vive la vecchiaia così come si è vissuto il resto dell’esistenza. Non è che uno si sveglia un mattino ed è anziano. Ogni persona cambia, matura, ma se continua ad avere interessi, scopi, obiettivi, curiosità, invecchierà guardando il mondo con la stessa intensità del passato. La passione non si spegne con gli anni, ma con la volontà.

Oggi però si fa di tutto per sembrare meno vecchi. Anche fisicamente.
Che c’è di più bello dei segni del tempo? Molte delle persone che si sottopongono a dei lifting per cancellare le rughe entrano in fasi depressive, perché non si riconoscono più. Drammatico è non accettarsi, perdere l’identità, guardarsi attraverso la lente deformata degli stereotipi invece che con gli occhi della passione, che è il vero motore della vita.

 


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Emanuela Da Ros

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