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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Il laccio si stringe intorno alla "talpa"

La fuga di notizie riservate è una nuova grana per la giunta Tonon

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Il laccio si stringe intorno alla

VITTORIO VENETO - Si stringe il campo di ricerca intorno alla “talpa”, la figura che ha divulgato senza autorizzazione la relazione del “diverbio” tra agenti della polizia locale e il consigliere comunale Pd Alessandro De Bastiani. L’episodio si era verificato lo scorso 14 gennaio in via Dalmazia, con De Bastiani che aveva chiesto chiarimenti circa il lento flusso del traffico causato da un incidente.

 

Uno “scambio di opinioni” - qui la relazione dei vigili e la versione di De Bastiani divergono – conclusosi, di fatto, con il consigliere che risale in macchina e riparte, senza alcuno strascico. A De Bastiani, vista anche l’inconsistenza dell’accaduto, non è stato notificato nulla. I vigili avevano però steso una relazione, secondo la quale il consigliere avrebbe inveito contro di loro, commentando con ironia la lentezza delle operazioni, proprio mentre erano in corso i rilievi del sinistro.

 

Ma quel “verbale” – e qui scatta il caso politico – era un documento riservato, non destinato ad essere pubblicato: era stato inviato lo scorso 18 gennaio dal comando di polizia locale alla giunta. Qualche giorno fa una “talpa” ha fotografato la relazione sul “comportamento” di De Bastiani e – probabilmente per screditarlo – l’ha divulgata al Gazzettino e ai consiglieri Marco Dus e Graziano Carnelos (entrambi del Pd).

 

Un caso grave, visto che si tratta di atti riservati: secondo quanto riferito dal comando la relazione non ha nulla di speciale - visto che questo tipo di verbali vengono stesi ogniqualvolta sia coinvolta una persona legata alla vita amministrativa della città – ma il fatto eccezionale, e preoccupante, è che sia stato diffuso senza alcun permesso.

 

Oggi il quotidiano ha anche diffuso l’indirizzo Gmail da cui sono state inviate le foto: c’è quindi la possibilità di riuscire a risalire al responsabile, nonostante l’indirizzo non corrisponda a nessun nome reale. “Ora l’amministrazione ha due strade – spiega De Bastiani, lui stesso colto alla sprovvista da questa fuga di documenti, di cui non conosceva l’esistenza – O va a fondo e indaga su chi sia il responsabile, oppure insabbia tutto”.

 

“Non mi preoccupa il fatto che abbia diffuso la relazione che mi riguarda - continua il consigliere – ma il gesto in sé. In comune ci sono tanti documenti che riguardano dati sensibili dei cittadini, come la salute, e la persona che ha compiuto questo gesto potrebbe anche ripeterlo”. Silenzio di tomba da parte dell’amministrazione, che dopo due giorni non si è ancora pronunciata sull’accaduto.

 

Caustico il commento di Gianantonio Da Re, ex sindaco e oggi consigliere comunale della Lega: “E’ evidente che c’è una guerra interna alla maggioranza, De Bastiani spesso esprime il proprio dissenso all’interno del partito, e questo probabilmente dà fastidio”.

 

Ma che cosa avrebbe fatto l’ex primo cittadino, se un caso del genere fosse capitato alla sua giunta?

 

Avrei fatto subito un esposto alla polizia postale, per aprire un contenzioso nei confronti dell’autore del gesto. Qui c’è in ballo un discorso penale, una fuga di notizie di questo tipo non può accadere, essendo una documentazione interna riservata” sostiene Da Re. Questioni che andrebbero chiarite entro le mura del partito secondo l’ex primo cittadino, che ha sottolineato come questo sia stato un “autogol politico”, visto che la figura di De Bastiani non è uscita per nulla screditata dalla questione.

 

Semmai è accaduto il contrario, con “una brutta figura da parte dell’amministrazione”: la mancata possibilità, per De Bastiani, di difendersi, fa assumere al fatto contorni sempre peggiori per la giunta. Certo è che i singoli consiglieri comunali non hanno accesso a questo tipo di documenti, cosa che stringe ancora di più il cerchio dei sospettabili, visto che il documento era indirizzato all’amministrazione.

 


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