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20 aprile 2024

Keber, il Collio bianco che va dritto al punto

Categoria: Altro - Tags: Mercato dei vini, Piacenza, FIVI, Kristian Keber, Michela Pierallini, Collio bianco, Friulano, Malvasia istrana, Ribolla gialla.

Michela Pierallini | commenti |

Keber, il Collio che va dritto al punto

Dal backstage del Mercato dei Vini 2014.

 

Piacenza, parcheggio dell’Hotel, modalità serale.

 

Salgo sul furgone – carico di vino – di Lorenzo Mocchiutti – Azienda agricola Vignai da Duline – che è già seduto al volante, pronto a guidare fino al Ristorante.

 

Accanto a me siede Kristian Keber –Azienda agricola Edi Keber – e subito i nostri smartphone fanno amicizia, e anche noi. Si crea velocemente un rapporto unico e divertente, grazie all’utilizzo di un tom tom, del navigatore sul telefono di Kristian e di google maps sul mio. Le vie del Signore sono infinite, ma mai quanto quelle dei navigatori. Soprattutto ora che Laura Sbalchiero, seduta dietro, fa parlare anche il suo.

 

Giorno successivo.

 

Mercato dei Vignaioli indipendenti FIVI.

Allo stand di Edi Keber ci sono tante bottiglie di un unico vino, il Collio bianco.

 

Che carattere! Si apre al naso con un bouquet intenso e in bocca esprime mineralità, struttura, grande personalità e potenza. Ampio, deciso, diretto, senza fronzoli, insomma, meraviglioso e tutto da scoprire.

 

Le qualità del vino hanno radici sicuramente nell’unione di tre grandi vitigni; Malvasia istrana, Ribolla gialla e Friulano, quello che una volta era chiamato Tocai. La mineralità è data certamente dalla ponca, il tipico terreno dei Colli orientali del Friuli, composto di marna e di arenaria.

 

Le mie note sulla moleskine: il Collio bianco Keber è un vino fatto per essere bevuto, non per essere gingillato nel bicchiere. Un po’ di chiacchiere le sopporta ma non gli piace perdere tempo, lui va dritto al punto, l’ho capito.

 

La parola a Kristian: Abbiamo deciso di produrre un unico vino perché puntiamo sul territorio, non crediamo nel mono-varietale, visto che è una scelta dettata dal mercato. Delle trecento varietà di vite che c’erano un tempo, ne sono rimaste una trentina. Il commerciale riduce le varietà perché espianta le autoctone per piantare quelle maggiormente richieste. Noi produciamo 50.000 bottiglie. Il vino è diverso ogni anno, è comprensibile, visto che le viti crescono all’aria aperta, ma l’unione di più varietà è il modo migliore per ottenere un vino completo.

 

E c’hai ragione! Questo Collio bianco è proprio fatto bene, ci starebbe anche una bella fetta di salame.

Intanto Kristian tira fuori un panino. Sembra il momento più adatto per scattare una foto ricordo (e intanto sgraffignare il panino).

 

Da sinistra:

Maria Cristina Pugnetti, writer su Vini dell'anima,

Kristian Keber - cliccare qui per entrare nel sito www.edikeber.it

e io, la birichina di questo blog.



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