Istruzione come strumento rieducativo per i ragazzi del carcere minorile di Treviso
Approvato dalla giunta regionale il servizio di istruzione e formazione per i ragazzi detenuti
| Isabella Loschi |
TREVISO - Garantire il diritto all’istruzione attraverso programmi annuali di attività formativa e progetti individualizzati. Con questo obiettivo è stato approvato per i prossimi tre anni il servizio di istruzione e formazione per i ragazzi dell’Istituto penale minorile di Santa Bona a Treviso.
Le attività portare avanti negli ultimi anni nel carcere minorile di Treviso sono state individuate come esperienza positiva a livello nazionale, tanto da essere riconfermate.
La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’istruzione e formazione Elena Donazzan, ha dato così il via libera alla delibera che approva lo schema di Protocollo di Intesa per proseguire la collaborazione per il triennio 2020-2022.
“L’istruzione scolastica e la formazione professionale sono parti integranti del reinserimento sociale e culturale di coloro che sono sottoposti a provvedimenti di restrizione della libertà personale da parte della Magistratura – sottolinea ancora l’assessore all’istruzione Elena Donazzan – in tal senso, lo schema di Protocollo di Intesa approvato dalla Giunta sancisce la stretta collaborazione fra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Giustizia nel garantire il diritto all’istruzione. Una collaborazione che mira a promuovere integrazione e pari opportunità nei percorsi scolastici dei soggetti ristretti nelle strutture penitenziare italiane, definendo finalità, impegni e azioni delle parti coinvolte”.
Il protocollo prevede la concessione di un contributo regionale da 5mila euro annui finalizzato alla costituzione di un fondo speciale a sostegno delle attività previste per 20mila euro complessivi annui nelle regioni coinvolte.