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25 aprile 2024

Esteri

Israele, elezioni: Netanyahu senza maggioranza

Likud primo con 30 seggi, ma l'intero blocco di destra - Yamina compreso - si ferma sotto la soglia dei voti necessari

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elezioni Israele

ISRAELE - Con poco meno del 90% dei voti contati, Israele è senza una chiara maggioranza. Il partito Likud di Benyamin Netanyahu è il primo con 30 seggi, ma l'intero blocco di destra, compreso il partito Yamina di Naftali Bennett, si ferma per il momento a 59 seggi, sotto la soglia dei 61 voti necessari per la maggioranza alla Knesset. Di fronte allo stallo politico, i media già parlano di una possibile quinta elezione, dopo che gli israeliani hanno già dovuto votare quattro volte in due anni.

 

Oltre ai 30 seggi del Likud, gli ultimi risultati ripartiscono così i seggi fra gli alleati di Netanyahu: i partiti ultraortodossi Shas e Torah Unita nel giudaismo ottengono rispettivamente 9 e 7 seggi, mentre l'ultradestra di Sionismo religioso arriva a 6. A questi 52 seggi si aggiungono i sette deputati di Yamina, partito vicino ai coloni la cui collocazione naturale è nel campo di Netanyahu. Ma il suo leader Bennett ha già fatto capire che chiederà un prezzo salato per entrare al governo, forse anche un accordo di rotazione per alternarsi con Netanyahu alla guida del governo. Al momento rimangono da contare i voti dei malati di covid, i soldati e gli israeliani all'estero.

 

Ma se il campo di Netanyahu (compreso Bennett) rimarrà a 59 voti su 120, sarà molto difficile formare un governo. C'è tuttavia il nuovo partito arabo israeliano Ra'am dell'islamista Mansour Abbas, che per ora ha ottenuto 5 seggi e non ha escluso di appoggiare un governo di destra in cambio di vantaggi concreti per il suo elettorato. Ma anche questa strada è tutta in salita. Nel campo anti Netanyahu, il primo partito è Yesh Atid del centrista laico Yair Lapid (17 seggi), seguito da Blu e Bianco del ministro della Difesa Benny Gantz (8). I laburisti hanno sette seggi e l'altro partito di sinistra Meretz arriva a sei.

 

Il partito della destra nazionalista laica Yisrael Beitenou di Avigdor Lieberman ha sette voti mentre Nuova Speranza dell'ex esponente del Likud Gideon Sa'ar ne ha ottenuti sei. Completa il quadro il partito arabo israeliano Lista Unita con sei seggi. I dati definitivi potrebbero alterare il conto, riducendo o aumentando i seggi di ciascun partito. Governo con me o si torna a votare. Il premier israeliano non ha pronunciato un discorso della vittoria, ma si è detto pronto a parlare "con tutti i deputati" che potranno aiutarlo a formare un "governo stabile. Altrimenti, ha avvertito, si rischia una quinta tornata elettorale, dopo aver già votato quattro volte in due anni. "Uniti a voi nel governo, formeremo un esecutivo di destra che si occuperà di tutti i cittadini", ha detto Netanyahu, che ha sottolineato l'impegno per i vaccini, accordi di normalizzazione con i paesi arabi, la fermezza contro l'Iran, la "salvaguardia della terra d'Israele" e l'opposizione ad un eventuale giudizio di fonte alla Corte internazionale dell'Aja per crimini di guerra

 

 "Tendo la mia mano a tutti deputati che condividono questo cammino, non escludo nessuno", ha sottolineato in un discorso nella notte, riportato dai mediai israeliani. Servono almeno altri due voti per arrivare alla maggioranza di 61 seggi sui 120 della Knesset e il premier sembra puntare a convincere singoli deputati del campo avverso a passare dalla sua parte. Secondo Times of Israel, Netanyahu potrebbe cercare di convincere deputati del partito centrista Blu e Bianco di Benny Gantz o di Nuova Speranza di Gideon Sa'ar. Gantz, reduce da un fallimentare governo di unità nazionale con Netanyahu ha giurato di non governare mai più con lui e altrettanto afferma Sa'ar, che ha lasciato il Likud proprio a causa della sua ostilità a Netanyahu.

 



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