"Irrorare i vigneti senza cartelli di preavviso? Irresponsabile e dannoso"
Don Maurizio Dassiè, parroco di Miane, è tornato sul tema del rispetto dell’ambiente
MIANE - “Chi è mosso da amore intelligente e sapiente verso la natura la protegge, la custodisce, ne ha cura come parte vitale di sé, ne trae sostentamento e gioia. Chi la inquina, la sfrutta, la impoverisce, la distrugge per sola questione di produzione e di denaro è mosso da sentimenti, atteggiamenti e comportamenti necrofori, cioè portatori di morte”. Don Maurizio Dassiè, come sempre, non usa mezzi termini. Il 15 agosto scorso, con uno scritto pubblicato nel foglio settimanale della comunità di Miane, è tornato sul tema dell’ambiente.
“Quando si irrorano i vigneti e non si mettono, con anticipo, i cartelli che preavvisano dei giorni di trattamento e di rientro e del prodotto che verrà utilizzato, come prescritto dal Pan, allora si assume un comportamento volontario irresponsabile e dannoso. Non solo: si allontanano anche i turisti stranieri, come è già capitato nel mese di luglio, dalle verdi colline Unesco”, scrive il parroco. Dopo la pubblicazione della lettera aperta firmata dai preti dell’unità pastorale dell’Abbazia, don Maurizio ha così riacceso i riflettori sulla questione ambientale.
“Io non sono né un ecologo né un ecologista”, spiega il parroco di Miane, che preferisce parlare di “ecosofia, quella sapienza che mi porta a dire che l’essere umano non si colloca al vertice della piramide, della gerarchia degli esseri viventi”. L’uomo, infatti, “è una parte del tutto. Una parte del tutto che non è padrona del tutto”.