CASTELFRANCO – “La capacità di dar vita ad una rete clinica virtuosa è il valore aggiunto per il territorio di riferimento. La nostra Azienda lo ha dimostrato anche con l’intervento salvavita avvenuto al San Giacomo di Castelfranco Veneto”. Queste le parole di Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana per sottolineare come lo sviluppo all’interno della stessa Azienda delle reti cliniche sia una pratica efficace.

Ma cosa sono le reti cliniche? Lo spiega la stessa Ulss 2 precisando che di tratta di protocolli sanitari che: “Prevedono che i pazienti vengano spostati in base alla loro complessità clinica ed alle risorse disponibili, in modo da garantire pronte risposte e soluzioni efficaci. L’occasione per entrare in merito sulla questione delle reti cliniche è stata data dall’emergenza che, in questi giorni, ha colpito una paziente in pericolo di vita arrivata al presidio ospedaliero di Conegliano e successivamente presa in carico dal reparto di Cardiologia con Emodinamica Interventistica dell’Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto diretta dal Direttore del Dipartimento Neuro cardiovascolare, Dr Carlo Cernetti che ha svolto lui stesso con competenza un intervento considerato critico”.

Una paziente 80enne dopo l’applicazione di un pacemaker ha sviluppato una grave perdita di sangue nel polmone di sx (oltre 1 litro) che si era formato a causa di una malformazione sconosciuta dell’arteria succlavia sx che esisteva dalla nascita. “Considerata la gravità della situazione, che poneva la paziente pericolo di vita a causa della emorragia bisognava dar vita ad un intervento estremo di chiusura di questa malformazione per via endovascolare – spiega lo stesso Cernetti - essendoci posto presso la terapia intensiva del presidio ospedaliero San Giacomo di Castelfranco Veneto, la paziente è stata trasportata in emergenza presso la Emodinamica della Cardiologia dello stesso presidio castellano. Qui le è stato applicato uno stent coperto della arteria succlavia sx che è andato ad occludere la grave malformazione interrompendo la emorragia che sarebbe stata fatale”.

Dopo soli due giorni, la paziente è stata dimessa. Doveroso precisare che l’equipe del dottor Cernetti può contare sulla collaborazione di 8 operatori esperti di Emodinamica: dr Luca Favero, dr Alessandro Daniotti, dr Diego Calzolari, dr.ssa Elena Guerra, dr Nicola Pellizzari, dr Filippo Marzot, dr Davide Lanzellotti e dr Alberto Barioli. Questi compongono il team della Emodinamica di Treviso e di Castelfranco e sono in grado di dare risposta immediata al trattamento dell’infarto miocardico acuto e subacuto. “Si eseguono, tra interventi urgenti ed elettivi tra Treviso e Castelfranco, circa 5000 interventi – concludono dall’Ulss 2 -, di rivascolarizzazione delle arterie coronariche e periferiche oltre a quelli di impianto di valvole cardiache in stretta collaborazione con la Cardiochirurgia di Treviso diretta dal Dr Giuseppe Minniti”.