TREVISO - Una Odissea questo 2020. Anche per la scuola. La quarta settimana del nuovo scolastico inizierà ancora senza gli insegnati supplenti nelle cattedre vacanti. Del sostegno, prima delle altre. Oggi avrebbero dovuto essere assegnati gli incarichi ma la piattaforma era stata inspiegabilmente oscurata: niente nomine on line, come è accaduto sinora e come era apparso subito inappropriato. Sta di fatto che fino a poche ore fa le nomine sono giunte singolarmente, via mail, ai supplenti. Risulta uno scorrimento della graduatoria anche del sostegno nella scuola primaria ma trapela anche che i contratti a tempo determinato siano andati deserti.

Al punto che in serata è circolato un sms del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, la dott.ssa Barbara Sardella che conferma ciò che era prevedibile: ”Non siamo riusciti a ultimare il sostegno (che finiremo lunedì) e dunque non abbiamo pubblicato l’elenco dei nominati. Tuttavia, a differenza delle altre nomine, quelle sul sostegno della primaria non dovrebbero subire modifiche e quindi gli interessati, se lo vogliono, possono presentarsi a scuola per prendere servizio già da lunedì”.

Il sindacato, che in tempi non sospetti, aveva messo in guardia ministero e uffici scolastici provinciali, ora rimarca: “Purtroppo è una sperimentazione e i risultati non sono per nulla positivi. Assenza di manuali per la compilazione delle preferenze on line, poco chiare le opzioni di scelta e mancanza di conoscenza delle norme sulle supplenze sono tutti elementi che hanno generato il più grande caos degli ultimi 30 anni nella assegnazione delle supplenze ai docenti. E meno male che secondo la Azzolina la scuola doveva iniziare il 14 settembre con tutti i docenti in servizio” – ha dichiarato poco fa a OggiTreviso, Salvatore Auci, del sindacato autonomo della scuola. “A volte i consigli dettati dall'esperienza vanno presi alla lettera. Le organizzazioni sindacali avevano avvertito per tempo il ministro, che però non ha voluto sentire ragione. Il pallino di far partire le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) a tutti i costi è costato caro alla scuola, alle famiglie e agli studenti”