Incendio e rissa nel carcere minorile di Treviso
Sindacati: "Situazione insostenibile, struttura inadeguata e mancanza di personale"
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TREVISO - "In neppure 10 giorni due gravi episodi accaduti al carcere minorile di Treviso fanno emergere con forza l'inadeguatezza della struttura e la cronica carenza di personale". Lo rivelano oggi Stefano Vanin, della FP Cgil di Treviso e Giampiero Pegoraro, del Coordinamento Veneto Polizia Penitenziaria.
"Il 12 maggio scorso - rendono noto i sindacalisti - un detenuto ha dato fuoco a lenzuola e materasso della sua cella. L'incendio che sarebbe potuto divampare è stato scongiurato dalla prontezza e dall'esperienza del personale in servizio. Ma per intervenire con efficienza ci si è dovuti rivolgere nel bel mezzo della notte agli agenti in riposo, anche se non in reperibilità, per gestire la situazione e per procedere al trasporto del detenuto all'ospedale e attivare il piantonamento. Solo qualche giorno fa, lunedì 20 maggio, un agente è stato colpito al volto nel tentativo di sedare una rissa", aggiungono.
Per Vanin e Pegoraro si tratta di "una situazione ormai insostenibile, troppe mancanze che si scaricano su chi lavora. Serve dunque, anche per prevenire questi gravi fatti e scongiurarne di peggiori, una struttura idonea e strumenti adeguati, più personale e formazione".