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29 marzo 2024

Oderzo Motta

Incendio al capannone, oltre al danno la beffa

Un 45enne artigiano di Motta finisce a processo dopo l'incendio che ha distrutto la sua attività

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Incendio al capannone, oltre al danno la beffa

MOTTA DI LIVENZA – L’incendio bruciò completamente il capannone dove lavorava il 45enne artigiano L.S. di Motta, che oltre al danno di vedere in fumo 30 anni di lavoro, deve vedersela pure con la beffa.

 

L’incendio risale al 9 agosto 2012: secondo la Procura il titolare delle ditte “Loris il falegname” e “Maschere di Loris”, non aveva le «protezioni idonee a evitare che il materiale infiammabile depositato all'interno del capannone venisse a contatto con le fonti di calore».

 

Il 45enne per lavorare infatti usava un «disco flessibile che avrebbe prodotto scintille e scorie incandescenti».

 

Per la procura l’incendio nel capannone di via Piemonte, 600 metri quadri complessivi, lo avrebbe incidentalmente provocato lui stesso.

 

La difesa però si è opposta: niente patteggiamento o riti alternativi, visto che la linea legale è quella di provare l’innocenza dell’uomo.

 

Sembrerebbe che l’incendio, sviluppato in un’area lontana dal lavoro dell’artigiano, per la difesa sarebbe da imputare a terzi che quella notte entrarono nel capannone  per vendicarsi.

 


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