CASTELFRANCO - Gli alberi, con le radici fisse nel terreno e i rami proiettati verso il cielo, con il loro mutare ciclico nelle stagioni, alternando la fioritura alla caduta delle foglie, rappresentano un simbolo della stessa vita umana, fatta di gioie e sofferenze. Piantare un albero ha pertanto un forte significato emotivo, soprattutto se legato a ricordi intimi e personali, siano essi tristi o piacevoli.

Per tale motivo, in questo periodo così turbolento in molte città italiane stanno nascendo parchi e boschi “della memoria”. Castelfranco non è da meno, grazie all’impegno dell’associazione del Quartiere Abruzzo, presieduta da Fausto Zanatta, la quale ha deciso di realizzare un “Sentiero del ricordo”, inaugurato ieri pomeriggio alla presenza del sindaco Stefano Marcon e di don Paolo, parroco della Pieve.

A fronte di un piccolo contributo economico (necessario per comprare la pianta), ogni persona può ricordare un parente o un amico scomparso piantumando un albero. Sulle piante non saranno applicate targhe o incisioni: ognuno riconoscerà la ‘propria’ pianta, mentre il sentiero diverrà un luogo di riflessione e memoria.

Le uniche scritte sono quella incisa nella stele in legno posta in apertura del percorso e la targa di ringraziamento verso l’impegno e l’abnegazione di tutte le persone del Servizio Sanitario Nazionale nella lotta alla pandemia del Covid-19.

Il “Sentiero del ricordo”, che ha già raccolto oltre 40 adesioni, si affianca ad altre iniziative del Quartiere volte a renderlo sempre più verde, come la piantumazione di alberi per i nuovi nati. In un medesimo luogo si ha dunque il ricordo della vita e della morte, del continuo mutare dell’esistenza umana: «Come foglie verdi su un albero frondoso, alcune cadono e altre germogliano, così sono le generazioni umane: una muore e un'altra nasce».