Inanellati 4000 volatili sul Pizzoc
Si segnalano anche rarità come la prima cattura in assoluto per il Veneto del prispolone indiano
| Claudia Borsoi |
FREGONA – Si è conclusa con più di 4mila esemplari inanellati appartenenti a 65 specie diverse la stagione 2020 di inanellamento sul Pizzoc portata avanti già da alcuni anni da Andrea Favaretto, dottore forestale, e i suoi collaboratori volontari nell’ambito del progetto Alpi, sostenuto dall’associazione Libera Caccia e dai carabinieri forestali del nucleo biodiversità.
«Chiudere la stazione di inanellamento con un tempo così bello, stabile, soleggiato e caldo, e soprattutto con un intenso passo di uccelli migratori lascia un po’ l’amaro in bocca, dopo una stagione meteorologicamente molto avversa – afferma Favaretto -. Ma non possiamo lamentarci: è stata in realtà una stagione molto avvincente, pur nelle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. La grandine, la neve, il vento forte e le innumerevoli perturbazioni, più di 500 mm di pioggia sono caduti in due mesi, ci hanno messo alla prova, ma abbiamo reagito, grazie ad una squadra molto affiatata e combattiva».
Tra le specie più catturate il regolo, con quasi 800 esemplari, il pettirosso, il codirosso spazzacamino, il fringuello e il lucherino. E dopo due anni di assenza, è tornata anche pispola a solcare il valico montano.
«Non sono mancate le soprese, come la cattura di un regolo svedese o di un picchio nero e di un codirosso spazzacamino inanellati da noi 2 anni orsono, o della starna o della quaglia. Su tutte, segnaliamo la prima cattura in assoluto per il Veneto del prispolone indiano, specie accidentale dall’Asia, e dell’ormai leggendario codazzurro, al terzo anno consecutivo nelle nostre reti» conclude Favaretto.