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29 marzo 2024

Treviso

Importano auto di lusso per due milioni e non pagano l’Iva: coppia denunciata per la “truffa carosello”

Le indagini riguardano anche una dozzina di collaboratori in tutta Italia

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

truffa

TREVISO - Frode milionaria scoperta dalla Polizia stradale di Treviso.

Gli agenti nelle prime ore della mattinata di ieri hanno provveduto a perquisire diverse abitazioni private in provincia di Treviso, oltre a studi di pratiche auto ed autorivendite, tutti riconducibili ad un gruppo criminale individuato e guidato da un 56enne veneziano residente in provincia di Treviso. Con lui nei guai anche una donna di nazionalità romena da anni residente in Italia e anch'essa operante nello stesso settore.

Le indagini condotte dalla Polstrada, in collaborazione con la sezione Antifrodi e Controlli dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli di Treviso, hanno permesso di scoprire che il 56enne e la 43enne romena, attraverso due autorivendite della Provincia di Treviso, ed una fitta rete di collaboratori, 12 persone indagate, avrebbero acquistato in Germania in alcune concessionarie circa 60 autovetture.

Tra queste molte auto di lusso come Porsche, Maserati, Jaguar, Mercedes BMW, Audi, Alfa Romeo, per un valore complessivo di circa due milioni di euro.

Una volta acquistate le autovetture, attraverso la rete dei collaboratori, tra cui la stretta partecipazione di un'agenzia pratiche auto di Treviso e una di Palermo, le auto venivano immatricolate in Italia con false fatture e false autocertificazioni presentate alle motorizzazioni civili di Treviso, Palermo, Catanzaro e Roma a nome e per conto degli acquirenti finali.

I quali pertanto risultavano aver acquistato in prima persona, in qualità di acquirenti privati, i veicoli, omettendo il passaggio dalle auto rivendite italiane importatrici reali.

Il sistema avrebbe consentito al gruppo di non assolvere il dovuto versamento dell'IVA sulle transazioni, ricaricandole successivamente, traendone dunque un ulteriore ingiusto profitto sulle fatture di vendita che venivano consegnate in mano agli acquirenti finali.

L’indagine intrapresa dalla Polizia stradale si inserisce nel più ampio è diffuso fenomeno delle cosiddette “frodi carosello”, ovvero meccanismi fraudolenti il cui scopo è a girare la normativa in materia di IVA per mettere sul mercato prodotti a prezzi particolarmente concorrenziali.

Grazie all'eliminazione della componente aggiuntiva dell'imposta, di fatto non assolta, mediante la produzione di falsa fatturazione e false attestazioni a pubblico ufficiale.

Questa tipologia di reato sembra facilmente attuabile in province, come quella di Treviso, in cui vengono importate oltre 6.000 vetture all'anno. Un fenomeno in crescita negli ultimi anni.

La squadra di Polizia Giudiziaria della sezione Polizia stradale di Treviso svilupperà, sulla scorta delle perquisizioni e dei sequestri eseguiti, ulteriori e più approfonditi accertamenti che porteranno senza dubbio ad ampliare l'attività già intrapresa con nuovi riscontri è la probabile implicazione di altri soggetti.
 

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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