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18 aprile 2024

Cronaca

Huda fuggita dalla Siria per rinascere a Venezia

E' solo una delle storie raccontate dalla mostra digitale di Emergency “Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia”.

| Ilaria Frare |

| Ilaria Frare |

Manifesto mostra Emergency

VENEZIA - È stata salvata in mare, sulla disperata rotta attraverso il Mediterraneo, dalla Croce Rossa; ha poi raggiunto Venezia dove oggi lavora in un popolare ristorante tra i canali. Quella di Huda è solo una delle tante storie di rinascita raccontate dalla mostra multimediale voluta da EMERGENCY “Un giorno qualunque. Storie che ricominciano in Italia”.

L' esposizione, interamente realizzata on line, raccoglie le fotografie di Simone Cerio, fotografo e documentarista vincitore del Welcome Photography Prize nella categoria “Hidden Worlds”, e i video realizzati da WowTapes , video agency creativa di Roma fondata nel 2017 dall'unione tra video-maker, creativi e professionisti della comunicazione da ogni angolo del mondo. Un progetto che vuole essere un riflettore puntato sui coloro i quali sono fuggiti dai loro paesi per ricostruiti un’esistenza in Italia, su i tanti “momenti qualunque” di “vite qualunque” di convivenza possibile.

“Da piccola mi hanno insegnato che scappare è un segno di debolezza” racconta Huda “Poi quando sono fuggita per davvero ho capito che non era così. A volte scappare è l’unico modo che hai per combattere. In guerra senti di non contare nulla per nessuno. A Venezia mi sono sentita importante per la prima volta dopo tanto tempo.” La storia di Huda si intreccia inevitabilmente con altre migliaia di persone con un vissuto disperatamente simile, come quello di Mamadou che ha attraversato il Burkina Faso, il Niger, il deserto, poi dalla Libia fino in Italia dove oggi lavora come operatore in un centro SIPROIMI e ed è attivista per i diritti dei rifugiati. O quello di Mercedes, dal Perù, che ha lavorato come badante anche di notte per potersi permettere di studiare all’università, e che ora veste finalmente la divisa da infermiera.

La mostra online ideata e voluta da EMERGENCY fa parte del più ampio progetto “NO ALLA GUERRA, per una società pacifica e inclusiva, rispettosa dei diritti umani e dalla diversità fra i popoli” realizzato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Una mostra itinerante e in costante aggiornamento con nuove testimonianze periodicamente pubblicate sul sito, a comporre un gigantesco mosaico che parla di accoglienza, di culture e di nuovi mondi. Le fotografie di Simone Cerio e i video dei WowTapes parlano di storie interrotte, ricominciate dall'Italia. Un altro punto di vista, fatto di tanti piccoli frammenti che raccontano la storia di chi invece ce l'ha fatta: è arrivato nel nostro Paese per cambiare la propria vita o per sopravvivere ad una guerra, e ne è diventato meccanismo integrante e insostituibile.

 

 


| modificato il:

Ilaria Frare

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28/12/2021

Ma come si permette di giudicare?

Tiratina d’orecchie alla sottoscritta per un giudizio banalotto-superficiale dato alla mostra allestita al Biscione. Le buone argomentazioni della curatrice (che meritano eco)

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