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18 aprile 2024

Treviso

"Ho aperto la finestra e ho visto il fumo. Sono rimasta senza parole": il racconto di una trevigiana a Parigi durante il terribile incendio

Elisabetta Mulato vive da sei anni nella capitale: "E' toccante vedere la cattedrale distrutta"

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

PARIGI - “Ho sentito la notizia al tg e ho aperto subito la finestra della terrazza, poi ho visto il fumo”. Elisabetta Mulato, trevigiana d’origine e parigina d’adozione, era appena tornata da un pomeriggio di passeggiata con la madre, che si trova nella capitale per una visita di due settimane.

 

La notizia dell’incendio della cattedrale di Notre Dame l’ha appresa dalla tv: le immagini hanno fatto il giro del mondo in pochi minuti, e hanno lasciato il segno.

 

“Devo dire che sul momento l’ho vissuta un po’ in maniera inverosimile, anche ascoltando il telegiornale sono rimasta senza parole”, testimonia la giovane, che da sei anni vive a Parigi e che ora è mamma del piccolo Ettore, di 7 mesi e mezzo. “Si vedevano molte persone, a mio avviso fedeli, prossimi alla Cattedrale, in lacrime”, prosegue Elisabetta.

 

L’incendio ha colpito uno dei simboli della Francia e dell’Europa intera, suscitando commozione anche in chi si trova molto distante – fisicamente – dalla cattedrale. La struttura, nonostante sia salva nella sua globalità, è irrimediabilmente sfregiata. Sono crollati il tetto e la guglia del monumento, i due campanili sono invece salvi. Nonostante la concitazione e l’emozione del momento, però, quasi nessuno ha pensato ad un attentato.

 

“Per quanto riguarda l’origine dell’incendio, le cause sono ancora sconosciute. Si sa dov’è partito, ovvero dal cantiere dei lavori. Anche se non era presente nessun operaio. Non si è parlato di attentato e non penso la si viva sotto questo punto di vista”, continua Elisabetta. Una ferita aperta nel cuore del popolo francese.

 

“E’ toccante perché penso che Ettore, mio figlio, non potrà vederla così com’era in origine. Ma ci sarà sempre qualcuno che glielo racconterà. La materia crolla ma l’amore e l’arte restano – dice la giovane -. Quello che è triste è che già sui social si cominciano a diffondere fake news con uno spirito politico. Discussioni attorno alla causa, che sarebbe un gesto doloso. E’ veramente toccante vedere la cattedrale distrutta. Penso che bisognerebbe fermarsi e riflettere piuttosto di parlare e diffondere notizie che suscitano odio”.

 

Questa mattina Parigi si è svegliata dopo una notte terribile: la speranza è che si faccia luce al più presto sulle cause del rogo, ma soprattutto che si proceda al più presto con la ricostruzione del monumento. Le parole del presidente Emmanuel Macron, in questo senso, fanno ben sperare: l’idea è quella di una raccolta fondi per ricostruire la cattedrale.

 



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Roberto Silvestrin

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