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28 marzo 2024

Montebelluna

"Hill Montello? Meglio sostenere i negozi esistenti"

Confcommercio Treviso pronta a dare battaglia :"Non staremo a guardare l’impoverimento dei nostri centri"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Hill Montello

MONTEBELLUNA - “L’avvento di Hill Montello va contrasto per tutelare il patrimonio rappresentato da tutti quei piccoli negozi che da sempre sono al servizio del cittadino e che hanno contribuito a creare benessere e ricchezza per il territorio di Treviso”.

E’ netta la posizione di Tullio Nunzi, Commissario di Unascom-Confcommercio della provincia di Treviso sull’insediamento di Hill Montello, il nuovo grande centro commerciale di 25mila metri quadrati che sarà realizzato vicino all’uscita della Pedemontana Veneta di Montebelluna.


La mega struttura, probabilmente la più grande del Veneto, ospiterà ben 160 attività commerciali di vario genere che, si prevede, attrarranno quasi due milioni di clienti l’anno.

“Sotto l’aspetto dell’offerta commerciale già esistente appare più che scontato ed evidente l’impatto che tale colosso avrà su di essa" - spiega Nunzi (nella foto). "Migliaia di piccoli imprenditori rischiano di chiudere per sempre i propri esercizi di piccole e medie dimensioni, impoverendo così ulteriormente i centri cittadini”.

Per Confcommercio l’apertura di un colosso commerciale alle porte dei centri cittadini è in contraddizione con la fase che stiamo vivendo e che gli americani chiamano “retail Apocalypse”: da quasi cinque anni una crisi senza precedenti sta decimando la grande distribuzione in tutto il mondo occidentale, con decine di marchi e catene che chiudono i battenti. L’onda di tale crisi è arrivata di fatto anche da noi. "Lo sviluppo avvenuto in Italia prima del 2007 ha portato all'esplosione di un numero sproporzionato e non sostenibile di ipermercati e centri commerciali: il Veneto, compresa la nostra provincia, ne è un'evidente testimonianza".

"Una grande responsabilità - aggiunge il commissario di Unascom - l’hanno avuta e l'hanno tuttora le amministrazioni comunali che, da quando il settore è stato liberalizzato alla fine del secolo scorso, hanno rilasciato licenze a pioggia, per garantirsi oneri di urbanizzazione e imposte sul patrimonio immobiliare di ipermercati e centri commerciali, a scapito del consumo irrazionale di suolo e della tradizionale rete del piccolo commercio di vicinato”.

“Nella provincia di Treviso la grande distribuzione è decisamente superiore alla media nazionale: ben 24 comuni sono totali di grandi centri commerciali. Si tratta di un disequilibrio della distribuzione commerciale che porta a una cannibalizzazione intestina tra le diverse strutture di vendita. Oggi i centri commerciali del nostro territorio sono tutti in sofferenza, con grave penalizzazione per i negozi di vicinato”.

Per l’associazione del commercio è necessario invertire la rotta “concentrandosi sulla rete distributiva esistente, promuovendo e stimolando i piccoli insediamenti commerciali e sostenendo i negozi già esistenti. 

 


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Isabella Loschi

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