TREVISO - “Noi siamo pronti con il sistema di controllo per la verifica del Green pass ai nostri dipendenti. Lo facciamo da mesi ormai con i nostri clienti e questo ulteriore tassello non preoccupa molto la nostra categoria”. Così Dania Sartorato, ristoratrice trevigiana e presidente della Fipe Treviso.

“Secondo il centro Studi e ricerche della Confcommercio gli addetti del nostro settore già vaccinati sfiorano il 90%, quindi per ogni piccola impresa ci saranno uno o due dipendenti senza Green pass che ci auguriamo si sottoporranno al tampone. Noi titolari, soprattutto per le piccole attività con 4-5 addetti, abbiamo bisogno di tutti i nostri dipendenti. Se salta una banconiera o un cuoco non possiamo sostituirlo dall’oggi al domani. Per questo ci auguriamo che il tampone sia la scelta anche per coloro che non sono vaccinati”.

“In questo momento - continua Sartorato - le nostre attività stanno lavorando bene. Usciamo da una stagione, quella estiva, che da sola ha prodotto il fatturato di tutto il 2020. E anche per l’autunno l’orizzonte è buono, non possiamo fermaci adesso. Da buoni imprenditori cercheremo di gestire anche questa complicanza, gestire turni senza gravare su quei dipendenti che hanno il Green pass”.

Sul fronte dei rincari e della difficoltà di reperire le materie prime, anche nel settore alimentare, Sartorato avverte: “Riscontriamo ritardi e mancanza di materie prime soprattutto per quanto riguarda il mercato del pesce, ma in generale registriamo un aumento dei prezzi, dal caffè alla pasta. Per questo dovremmo aspettarci, a partire dal prossimo mese e fino all’inizio del prossimo anno, un ritocco verso l’alto dei listini dei ristoranti”.